convivere con la psoriasi

Convivere con la psoriasi

Non è affatto semplice convivere con una patologia cutanea cronica come la psoriasi. Molti pazienti che ne sono affetti provano imbarazzo e un forte senso di disagio per la propria condizione e queste emozioni negative condizionano fortemente la loro vita relazionale.

Secondo un’indagine svolta dai ricercatori tedeschi della Tecnhical university di Monaco di Baviera, ben il 77% di coloro che soffrono di psoriasi manifestano disturbi d’ansia. Già in precedenza diversi studi scientifici avevano rilevato come chi deve confrontarsi con questa malattia della pelle, abbia maggiori possibilità di sperimentare stress, ansia, depressione e disturbi del sonno.

La psoriasi ha conseguenze pesanti sulla psiche, perché modifica la percezione del corpo, l’immagine che abbiamo di noi stessi. Il senso di vergogna per la malattia di cui si soffre e lo stigma, inducono le persone con psoriasi ad aver timore di mostrarsi agli altri, per paura del raccapriccio e del rifiuto. Questo fa sì che tendano a isolarsi, evitando gli incontri, le occasioni sociali e lavorative, la socializzazione. Talvolta, a causa dello scoraggiamento legato alle recidive e agli scarsi risultati ottenuti con le terapie, gli psoriasici finiscono con il trascurare la malattia e interrompere le cure che potrebbero portare numerosi benefici.

Di recente, il tema è stato affrontato anche da un cortometraggio, firmato dal regista Paolo Santamaria e prodotto dal Centro di cinematografia sperimentale di Roma. Si intitola “Da Capo” e usa il linguaggio evocativo della metafora per raccontare l’esperienza di chi convive con la psoriasi.

Per questo, noi di GD riteniamo sia necessario fare corretta informazioni riguardo questa malattia della pelle, le sue cause e le possibili terapie.

Sintomi e caratteristiche della psoriasi

La psoriasi si manifesta di solito con chiazze o placche rosse, chiaramente delimitate ai bordi e ricoperte da squame biancastre, che si localizzano in alcune zone ben specifiche del corpo come i gomiti, le ginocchia, le mani, i piedi, l’area lombo-sacrale della schiena, il cuoio capelluto. La pelle appare secca e tende a rompersi e a sanguinare. In alcuni casi, queste lesioni possono provocare fastidio e prurito.

I sintomi possono variare da persona a persona, anche a seconda della gravità della malattia.

Si tratta di una malattia cronica molto complessa, che ha una genesi multifattoriale. Ciò significa che non è possibile attribuire la psoriasi a un’unica causa. La patologia deriva dall’interazione tra fattori genetici ereditari e fattori ambientali. Può comparire in qualsiasi momento della vita e avere manifestazioni diverse. Ne esistono, infatti, diverse forme: psoriasi cronica a placche, psoriasi guttata, psoriasi invertita, eritodermia psorisiaca, artrite psorisiaca.

L’andamento della psoriasi è ciclico, irregolare e imprevedibile. La malattia procede quasi “a singhiozzo”. Ciò significa che, in alcune fasi, i sintomi possono attenuarsi fino a sparire del tutto, così che il paziente non prova più alcun fastidio o prurito. Poi, però, dopo un po’ di tempo, la malattia torna a manifestarsi, anche peggio di prima. Le recidive, purtroppo, sono frequenti.

Occorre sottolineare che la psoriasi non è una patologia contagiosa. Venire a contatto con una persona che ne soffre, dunque, non comporta rischi di trasmissione.

È una patologia piuttosto diffusa. Si calcola che in Italia, circa 2 milioni e mezzo di persone ne soffrano. L’incidenza è la stessa tra uomini e donne, non c’è differenza legata al genere.

Cause e fattori di rischio della psoriasi

Predisposizione genetica

Come evidenziato in precedenza, la psoriasi si innesca per effetto di cause diverse, tra loro concomitanti. Esistono diversi fattori di rischio alla base di questa malattia.

Un primo elemento è rappresentato dalla predisposizione genetica dell’individuo. Nel 20% dei casi, i pazienti con psoriasi segnalano di avere parenti con una storia clinica affine, affetti dalla medesima patologia. Si pensi che nel caso di gemelli omozigoti, cioè che condividono identico patrimonio genetico e hanno caratteristiche fisiche uguali, la psoriasi colpisce entrambi i fratelli nel 65-70% dei casi presi in considerazione.

Si stima che chi ha una predisposizione genetica, ha una probabilità 10 volte superiore al resto della popolazione di sviluppare questa patologia.

A livello mondiale, alcuni anni fa è partito un imponente studio volto a realizzare una mappatura genetica della psoriasi e a evidenziare le mutazione legate alla malattia. Sul fronte italiano, importante il contributo dato dai ricercatori dell’università di Tor Vergata, coordinati dal professor Giuseppe Novelli, che ha evidenziato la doppia natura della malattia, immunitaria ed epidermica.

Fattori ambientali

Anche l’ambiente in cui si vive sembra avere un’influenza importante per la genesi della psoriasi. Sembra che il clima freddo e umido abbia un effetto di tipo pro-infiammatorio. Al contrario, un clima mite e i raggi solari sembrerebbero avere l’effetto opposto.  Questo spiegherebbe perché la psoriasi risulta maggiormente diffusa nei paesi del nord Europa e del nord Italia, dove le temperature sono più basse.

L’esposizione al sole della pelle affetta da psoriasi può essere molto salutare. Addirittura, si stima che l’80% dei pazienti tragga grande beneficio dai raggi ultravioletti, che hanno la capacità di stimolare la sintesi di vitamina D, che ha un’azione antipsoriasica. Diminuisce la velocità di crescita delle cellule e, allo stesso tempo, viene spenta l’infiammazione. Tuttavia, come sottolineano i dermatologi, l’elioterapia o fototerapia (la cura con i raggi solari) non è indicata per tutte le forme di psoriasi e in alcuni casi può peggiorare la situazione.

Alimentazione, fumo e alcool

Come per molte malattie, anche lo stile di vita può incidere, causando un peggioramento dei sintomi. Un’alimentazione scorretta e non bilanciata, l’eccesso di alcol e fumo, l’obesità, sono connessi a una maggiore incidenza della malattia e possono anche rendere più difficile il trattamento della psoriasi. In particolare, è stato evidenziato come l’obesità possa diminuire l’efficacia terapeutica di alcuni farmaci.

Assunzione di farmaci

Gli studi hanno evidenziato come alcuni farmaci prescritti per altre patologie possano innescare la psoriasi. Si tratta, in particolare, dei farmaci a base di litio (antidepressivi), di beta-bloccanti (usati come antiipertensivi), farmaci anti-malarici, dell’indometacina, dei salicilati e dei composti iodati.

Inoltre, gli steroidi assunti per via sistemica possono scatenare un’eruzione psoriasica acuta quando vengono sospesi o nel momento in cui viene ridotto il dosaggio.

Fattori ormonali e alterazioni metaboliche

Gli squilibri ormonali associati ad alcune fasi della vita dell’individuo – pensiamo alla pubertà o alla menopausa nelle donne – sembrano avere una correlazione con la malattia, che talvolta compare o si aggrava proprio in questi periodi in cui l’equilibrio biologico del singolo va incontro a profonde modificazioni.

In diversi casi, anche l’alterazione di alcuni processi metabolici può causare la comparsa della malattia. In particolare, lo stato di ipocalcemia, cioè la carenza di calcio nel sangue – causata da una dieta povera di questo minerale ma anche da altre situazioni come la dialisi, è spesso un fattore di peggioramento della psoriasi.

Stress e fattori emotivi

Per quanto si tratti di una malattia cutanea, quando si parla di psoriasi non bisogna mai trascurare l’aspetto psicologico della questione. Per coloro che sono predisposti, un qualsiasi evento stressante dal punto di vista emotivo può peggiorare i sintomi oppure renderli manifesti.

Traumi fisici

I soggetti predisposti alla psoriasi devono prestare attenzione anche ai traumi subiti dalla propria pelle, che siano fisici, meccanici, chimici o di altra natura. Queste lesioni della cute, infatti, sono responsabili del cosiddetto fenomeno di Koebner cioè della comparsa di chiazze psoriasiche, anche a distanza di una o due settimane, esattamente nel punto interessato dal precedente evento. Di seguito, un piccolo elenco dei traumi che possono scatenare questo tipo di reazione:

  • Abrasioni
  • Colpi accidentali
  • Grattamenti
  • Iniezioni
  • Cicatrici chirurgiche
  • Punture di insetto
  • Tatuaggi
  • Contatto con sostanze chimiche irritative
  • Esposizione a basse temperature
  • Ustioni

Come trattare la psoriasi

Viste le tante manifestazioni possibili e la complessità della malattia, al momento non esiste una cura universale della psoriasi. Ogni caso viene trattato singolarmente, in base alle esigenze e alla storia clinica del soggetto affetto dalla patologia. Lo scopo è quello di agire rapidamente sulle lesioni, riuscire a tenere sotto controllo la malattia e i suoi sintomi e, allo stesso tempo, alleviare la sofferenza emotiva che essa comporta.

I trattamenti dedicati si dividono in quattro aree principali:

  • Terapie topiche
  • Terapie sistemiche orali tradizionali
  • Terapie biologiche
  • Fototerapie: terapie con raggi ultravioletti

Solitamente i farmaci topici, cioè quelli che vengono applicati direttamente sulla pelle, sono utilizzati nel caso di forme lievi-moderate della malattia. Si presentano in varie formulazioni: gel, pomate, lozioni, unguenti, mousse. Tempistica e modalità di applicazione vengono stabilite dal dermatologo che segue il paziente. L’aderenza al trattamento e la costanza sono fondamentali, per questo è importante che il trattamento avvenga sotto rigoroso controllo del medico.

L’uso di rimedi casalinghi e l’auto-trattamento sono vivamente sconsigliati.

Per le forme più gravi di psoriasi, si può fare uso di terapie sistemiche che prevedono l’assunzione di alcuni farmaci per via orale, tradizionali oppure biologici.

Un rimedio molto diffuso per la psoriasi è anche la fototerapia che prevede l’esposizione del paziente a raggi ultravioletti. I raggi UV vengono prodotti artificialmente tramite alcune speciali apparecchiature.

Convivere con la malattia può essere difficile, anche a causa dei tanti fastidi fisici provocati come prurito, desquamazione, rossore e bruciore. Per questo, GD ha sviluppato una Linea di prodotti che, in azione combinata, sono un valido aiuto contro i principali disturbi causati dalla malattia.

Parliamo, nello specifico, dei prodotti della linea AVEC, per pelli secche e atopiche:

Avec Crema lenitiva decongestionante, indicata per le pelli che soffrono di irritazioni croniche come la psoriasi. Lenisce gli arrossamenti e dà sollievo subito dopo l’applicazione;

Avec detergente mousse, che deterge con estrema delicatezza, senza timore di irritazioni;

Avec Emulsione, specifica per pelli secche e disidratate, ad azione lenitiva, emolliente e antinfiammatoria, attenua pruriti, calma gli arrossamenti e protegge dagli stimoli irritativi.

A questi prodotti può essere associata l’assunzione di Rebioger Q10 compresse, integratore alimentare vegano che può rappresentare un efficace coadiuvante nel trattamento della psoriasi, soprattutto in associazione alla fototerapia. Grazie all’azione antiossidante e fotoprotettiva dei suoi principi attivi, Rebioger Q 10 compresse rende la pelle più resistente e tollerante all’azione dei raggi ultravioletti. In questo modo, migliora i risultati della fototerapia e aiuta a ridurre la durata del trattamento, poiché consente di sottoporsi a sedute di raggi UV più intense.

Infine, per il cuoio capelluto affetto da psoriasi, consigliamo l’uso di Tricodin Shampoo al catrame vegetale di pino, capace di contrastare in modo deciso i problema della desquamazione e di lenire le irritazioni.

 

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