tannisol filtri solari green gd italia

Proteggere la pelle dal sole, senza danni per l’ambiente

Negli ultimi anni, la sensibilità delle persone ai problemi ambientali legati all’inquinamento è in forte crescita. C’è una sempre maggiore consapevolezza del modo in cui le nostre scelte impattano sull’ecosistema naturale, causando squilibri e danni.

Da sempre, GD segue un approccio “naturale”, sposando soluzioni green sia per le formulazioni dei prodotti dermocosmetici e degli integratori che per quel che riguarda le confezioni (packaging), scegliendo materiali da fonti ecologiche e rinnovabili.

Questo ci fa sentire più in sintonia con la natura, in armonia con la terra, l’aria e l’acqua.

Proprio il tema dell’acqua e della salvaguardia dell’ecosistema marino ha guidato le nostre scelte in fatto di filtri e protezioni solari nella realizzazione di una nuova gamma di prodotti, immessi sul mercato quest’anno: TANNISOL, con DNA REACTIVATOR COMPLEX®, un innovativo sistema schermante capace di proteggere dai danni dei raggi UVA, UVB, infrarossi e dalla luce blu, mentre riattiva i processi di riparazione del DNA cellulare cutaneo danneggiato e contrasta l’azione dei radicali liberi sulla pelle.

Ma che legame c’è tra questi nostri prodotti dedicati alla fotoprotezione con la tutela dell’ambiente marino?

Un legame profondo e importante per chi mette la natura al primo posto.

Fotoprotettori e inquinamento del mare: come i filtri che ci proteggono dal sole distruggono la barriera corallina

L’uso costante e attento della protezione solare ci preserva dai danni dell’esposizione diretta ai raggi UV, capaci di provocare ferite invisibili alla nostra pelle.

Scegliendo di utilizzare un prodotto fotoprotettivo in estate quando andiamo in spiaggia, ma anche il resto dell’anno, non ci proteggiamo soltanto da arrossamenti, scottature ed eczemi ma preveniamo anche il rischio di melanomi.

Tuttavia, tantissimi di questi prodotti per noi indispensabili risultano tossici per l’ambiente a causa dei filtri contenuti.

All’interno delle comuni creme in commercio, infatti, sono presenti dei composti chimici che hanno la funzione di schermare dai raggi ultravioletti. Recenti studi e ricerche, però, hanno messo in evidenza come tali sostanze abbiano un impatto negativo sugli ecosistemi marini e sulle creature che li popolano, a partire dai coralli.

In particolare, i composti sotto accusa sono:

  • l’ossibenzone (chiamato anche oxibenzone o BP-3)
  • l’octinoxate
  • l’octocrylene

Quali sono gli effetti di queste sostanze?

L’ossibenzone, uno degli ingredienti più comuni nelle creme solari, rappresenta una seria minaccia per il delicato equilibrio dell’ecosistema marino. Esso, infatti, risulta nocivo per alcune tipologie di coralli e per gli anemoni di mare, già in pericolo a causa del progressivo riscaldamento degli oceani.

A causa di una reazione chimica, questo composto favorisce processi di sbiancamento e di ossidazione dei coralli, che risultano indeboliti e quindi meno resistenti a infezioni e malattie.

L’octinoxate è altrettanto pericoloso per le creature acquatiche.

Questa sostanza, spesso utilizzata nelle protezioni solari perché a basso costo, causa il completo deterioramento dei coralli, anche a basse concentrazioni.

Stesso discorso per l’octocrylene.

Ai danni diretti alle barriere coralline, di cui mettono a rischio la sopravvivenza e la crescita, si aggiungono anche le conseguenze nefaste sull’habitat marino in generale.

Tali sostanze possono accumularsi nei sedimenti marini, influenzando la vita dei fondali. Inoltre, diversi studi hanno sottolineato come alcune sostanze chimiche rilasciate in acqua vengano assorbite da piccoli organismi come alghe e plancton, che costituiscono la base della catena alimentare marina. Ciò significa che anche i grandi animali – pensiamo per esempio alle balene – finiscono con l’ingerire grandi quantità di questi prodotti.

In sintesi, le creme solari possono:

  • alterare i processi e quindi la crescita delle alghe verdi
  • accumularsi nei tessuti dei coralli, causando o peggiorando lo sbiancamento, determinando alterazioni genetiche e fisiche, fino a causare la morte dell’individuo colpito
  • provocare gravi malformazioni nei molluschi
  • danneggiare il sistema riproduttivo dei ricci di mare
  • ridurre la fertilità dei pesci

In che modo danneggiamo l’ecosistema marino con i filtri UV?

Questi, dunque, sono gli effetti dannosi delle creme solari tradizionali sull’ecosistema marino attestati dagli studi scientifici.

Ma, di fatto, come avviene l’inquinamento causato dai filtri protettivi?

Ci sono due diverse modalità attraverso le quali queste sostanze chimiche raggiungono il mare, disperdendosi nell’acqua e compromettendo la sopravvivenza di flora e fauna acquatica:

Innanzitutto, i composti presenti nelle creme solari e utilizzati come filtri entrano in contatto diretto con l’acqua marina quando andiamo in spiaggia e ci facciamo il bagno. È inevitabile che una porzione consistente di crema, tra spruzzi e schizzi, venga dilavata dalla pelle, finendo direttamente tra le onde.

Ma rischiamo di inquinare il mare anche quando facciamo la doccia dopo aver trascorso la giornata sotto l’ombrellone. Diversi stabilimenti e luoghi balneari, infatti, mettono a disposizione docce pubbliche o fontane a cui i bagnanti possono attingere per sciacquarsi e rimuovere così salsedine e sabbia dal corpo dopo una nuotata.

Durante quest’operazione, le sostanze chimiche presenti nella crema solare utilizzata durante la giornata finiscono direttamente nell’acqua delle docce, che poi viene scaricata nell’ambiente marino.

Quanto inquinano i filtri solari classici?

Per rendere l’idea di quanto significativo sia l’inquinamento del mare prodotto dall’uso di solari classici, dobbiamo guardare alle cifre.

Si calcola che, ogni anno, soltanto nei mari tropicali vengano rilasciate circa 14 tonnellate di filtri solari, che raggiungono e danneggiano le barriere coralline.

Non abbiamo dati altrettanto certi per il Mediterraneo.

Dal 2021, le Hawaii hanno vietato l’utilizzo di solari che contengono questi filtri che hanno un significativo impatto sull’ambiente. La stessa cosa è avvenuta in alcune isole caraibiche, in Messico e oggi anche in Thailandia, dove sono previste pesanti sanzioni per i trasgressori, che potrebbero trovarsi a pagare una multa di 2.6000 euro.

Fotoprotezione ecosostenibile: ecco i nostri prodotti reef friendly, che non inquinano il mare

Abbiamo a cuore la bellezza straordinaria della natura. Cerchiamo di rispettarla ogni giorno, consapevoli che si tratta di un tesoro prezioso e fragile.

Per questo, nessuno dei nostri prodotti per la cura della pelle contiene sostanze inquinanti per l’ecosistema marino.

Molte delle nostre creme contengono anche filtri solari poiché, come non ci stancheremo mai di ripetere, i raggi ultravioletti hanno effetti nocivi sulla pelle, d’estate come d’inverno, ed è necessario proteggersi tutto l’anno, prevenendo anche il fotoinvecchiamento.

Abbiamo fatto la medesima scelta anche per i nostri innovativi prodotti per la fotoprotezione tutto l’anno, con azione antiossidante e potere antiaging.

  • TANNISOL SPF 25 URBAN PROTECTION è un prodotto concepito per uso giornaliero. In ogni situazione della vita quotidiana (mentre siamo alla guida o per strada, mentre andiamo a fare la spesa o stiamo accompagnando i bambini a scuola) siamo continuamente esposti alle radiazioni solari, che hanno un impatto a breve e lungo termine sulla nostra pelle.
  • TANNISOL 50+ SUN INTOLERANCE, invece, è un prodotto top di gamma estremamente innovativo, pensato per l’utilizzo da parte di persone con intolleranza al sole o che presentano fattori di rischio per lo sviluppo di tumori cutanei.

La formulazione di questi due prodotti è basata sul DNA REACTIVATOR COMPLEX®, un complesso di ultima generazione, brevettato da GD e ottenuto combinando insieme potenti principi attivi quali il Phytoplankton extract e il Polygonum aviculare extract ed altri selezionati filtri ad ampio spettro, che lo rendono in grado di svolgere un’attività protettiva, preventiva e riparativa rispetto al danno solare e allo stress ossidativo.

Grazie al DNA REACTIVATOR COMPLEX®, i prodotti della linea TANNISOL:

  • proteggono e riparano il DNA danneggiato
  • offrono una copertura totale rispetto all’intero spettro magnetico, schermando raggi UVA, UVB, infrarossi e luce blu, a più alta energia, responsabile di reazioni di intolleranza alla luce e iperpigmentazioni cutanee
  • svolgono un’azione antiossidante, combattendo i radicali liberi che accelerano l’invecchiamento cutaneo e favoriscono patologie infiammatorie.

È ben noto, infatti, che la maggior parte dei danni provocati alle cellule dai raggi UV solari è causata dalla formazione di sostanze dette radicali liberi che provocano uno stress ossidativo a carico dei vari organi della cellula.

Scegli TANNISOL, il prodotto che ti protegge senza danneggiare l’ambiente.

Per eventuali segnalazioni o reclami, si prega di contattare il titolare del presente sito web all’indirizzo email gdtif@gditalia.biz

PRODOTTI CONSIGLIATI