fermare la marcia atopica

Fermare la marcia atopica: tutto quello che deve sapere un allergico

L’atopia e la triade allergica

Dermatite atopica, rinite allergica, asma bronchiale. Queste problematiche, in apparenza, sembrano non aver alcun legame.

La dermatite atopica è una una malattia infiammatoria della pelle che si manifesta con rossore, prurito e talvolta eruzioni cutanee.

La rinite allergica, invece, colpisce le mucose nasali e la gola ed è scatenata da diverse sostanze, dette allergeni.

Altra cosa è l’asma, che interessa i bronchi.

Nonostante le apparenze, però, queste diverse patologie sono profondamente connesse tra di loro.

Non a caso, gli esperti le definiscono come “triade allergica”.

Tutte quante, in effetti, hanno a che vedere con una reazione esagerata del sistema immunitario che risponde in modo reattivo ad alcune sostanze normalmente presenti nel nostro ambiente e teoricamente del tutto innocue: polline, peli di animale, muffe, acari della polvere o particolari fibre tessili.

Questa condizione di sensibilità estrema nei confronti delle sostanze che entrano in contatto con il nostro corpo ha un nome: si tratta dell’atopia, che significa letteralmente “senza luogo”.

La marcia atopica: se tu o tuo figlio soffrite di dermatite atopica, potreste sviluppare anche queste altre patologie

Una persona atopica ha una tendenza genetica (ereditaria) a sviluppare malattie di tipo allergico, che potrebbero anche presentarsi in sequenza.

È quella che viene definita marcia atopica, un termine che descrive proprio la progressione di queste patologie tra di loro associate, che si manifestano una dopo l’altra, secondo una specie di schema:

L’inizio della marcia atopica: la dermatite nei bambini piccoli

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La prima a comparire è la dermatite atopica che segna i primi mesi di vita di tantissimi bambini, con sintomi bene evidenti ed estremamente fastidiosi. Questa patologia si associa a un deficit della funzione di barriera esercitata dalla cute, con una perdita di idratazione.

Le principali conseguenze sono due: da un lato un’estrema secchezza cutanea, a cui si associano l’arrossamento e soprattutto quel forte prurito che tormenta la pelle e non trova mai sollievo; dall’altro, una maggiore permeabilità dell’epidermide, che lascia penetrare più facilmente sostanze estranee provenienti dall’esterno, capaci di innescare il processo infiammatorio.

Il prurito si fa più intenso nelle ore notturne, impedendo di riposare tranquillamente. I bambini che soffrono di eczema atopico (ma anche gli adulti) spesso hanno maggiore difficoltà ad assopirsi, si svegliano più volte e rischiano anche di soffrire di apnee notturne.

Se la marcia atopica prosegue: rinite allergica e asma

In molti casi, l’esordio della dermatite atopica nella prima infanzia coincide con una sensibilizzazione nei confronti di alcune sostanze presenti nell’ambiente domestico.

Se hai avuto da poco un bambino, probabilmente saprai che i primi mesi di vita del piccolo sono un periodo critico. Il suo sistema immunitario è ancora fortemente immaturo, deve ancora imparare a riconoscere e distinguere ciò che può risultare nocivo da tutto il resto, sviluppando gli anticorpi necessari a proteggere l’organismo da patogeni e malattie.

L’esposizione precoce ad alcuni alimenti come frutta a guscio, latte vaccino o uova può influenzare profondamente lo sviluppo delle sue difese, andando a modellare la risposta che l’ organismo darà in futuro.

Ecco, allora che il bambino piccolo comincia a star male quando entra in contatto con quelle e altre sostanze presenti in una casa come l’acaro della polvere oppure i peli del cane o del gatto che vive con la vostra famiglia.

Proprio quando pensavi che la dermatite stesse ormai sparendo, compaiono i problemi respiratori di natura allergica: rinite allergica e asma. All’improvviso, al bambino sembra mancare il respiro, fa fatica a prendere aria, tossisce, non riesce a svolgere le normali attività quotidiane.

E la notte è anche peggio.

Con la crescita, i diversi sintomi tendono ad attenuarsi fino a sparire. Tuttavia, almeno nel 20% dei casi proseguono fino all’adolescenza. Anzi, molto spesso capita che le manifestazioni allergiche si ripresentino dopo alcuni anni di quiete, in cui il problema sembrava del tutto rientrato.

Atopia e manifestazioni allergiche in età adulta

I problemi allergici possono comparire a qualsiasi età, anche da adulti, in seguito all’esposizione ad alcuni fattori ambientali, come conseguenza di particolari stili di vita oppure del fumo di sigaretta.

Di solito, si soffre di una o due malattie atopiche, che possono manifestarsi contemporaneamente oppure l’una di seguito all’altra, a distanza di tempo.

Ma perché accade e come intervenire per fermare la marcia atopica. Continua a leggere per scoprirlo.

Quali fattori influenzano l’atopia?

Devi sapere che l’atopia è influenzata da vari fattori che, interagendo tra di loro, danno luogo a questa condizione.

Come abbiamo detto all’inizio, una delle cause principali è la predisposizione genetica. Se uno o entrambi i genitori soffrono o hanno sofferto in passato di allergie, c’è il forte rischio che anche il figlio sviluppi una condizione di atopia.

Un bambino con genitore atopico ha il 30% di possibilità in più di ereditare questa caratteristica.

Tuttavia, non è strettamente necessario che mamma o papà manifestino i segni dell’eczema atopico o dell’asma perché si parli di predisposizione genetica. Talvolta, essi sono “portatori sani” cioè posseggono nel proprio corredo cromosomico dei geni che aumentano la suscettibilità dei figli alle allergie.

Non esiste un unico gene dell’atopia.

Alla base del problema, infatti, c’è una combinazione di più geni coinvolti nella regolazione della risposta immunitaria, tra i quali sono sicuramente rilevanti quelli che codificano le immunoglubuline E (lgE), gli anticorpi responsabili della regolazione delle risposte allergiche.

Mutazioni o varianti di questi geni possono influenzare la produzione di immunoglobuline e la loro funzione, che viene potenziata, scatenando forti sintomi allergici.

Tuttavia, l’ereditarietà non basta: anche le condizioni dell’ambiente circostante hanno un ruolo rilevante nella genesi della malattia atopica.

Di cosa parliamo?

Innanzitutto, di esposizione precoce agli allergeni, con i quali spesso un bambino ancora piccolo viene a contatto fuori e dentro casa.

In secondo luogo, di inquinamento atmosferico.

L’aria che tutti noi respiriamo ogni giorno, soprattutto se viviamo in grandi metropoli trafficate, è piena di sostanze tossiche, polveri sottili ed elementi chimici, che possono compromettere la nostra salute, provocando infiammazioni alle vie aeree e a livello cutaneo.

Nei bambini, tutto questo accentua fortemente il rischio di sviluppare malattie di tipo allergico.

Anche lo stile di vita ha un’incidenza.

Sappiamo che l’allattamento al seno da parte della mamma può avere un effetto protettivo, riducendo il rischio di insorgenza di atopia e allergie alimentari. All’interno del latte materno, infatti, sono presenti alcuni acidi ribonucleici che stimolano lo sviluppo del microbiota intestinale del neonato. Al contrario, alcune ricerche sembrerebbero indicare che il latte artificiale in formula potrebbe non risultare altrettanto efficace, provocando delle alterazioni che modificano lo sviluppo immunitario.

Inoltre, l’introduzione di alimenti solidi o una dieta ricca di cibi allergenici possono comportare un maggior rischio di allergia.

Come fermare la marcia atopica

A questo punto ti starai domandando in che modo è possibile frenare o addirittura fermare la marcia atopica, evitando che tu o tuo figlio dobbiate sperimentare le conseguenze di patologie come la dermatite, l’asma o la rinite allergica.

Un medico formato e aggiornato sugli ultimi ritrovati della ricerca è sicuramente un alleato prezioso nella battaglia contro l’atopia. Un professionista esperto, dermatologo, allergologo o immunologo, è l’unico in grado di aiutarti a comprendere la situazione, effettuando una diagnosi accurata che prenda in considerazione i fattori scatenanti dell’allergia per poi fornirti informazioni sui trattamenti possibili.

Ciascuno di noi, infatti, è un caso a sé, che deve essere valutato con attenzione prima di poter procedere con l’indicazione di una terapia.

Di certo, però, puoi mettere in atto alcune precauzioni per evitare l’insorgenza dei sintomi:

  • riduci l’esposizione agli allergeni noti come peli di animali o acari;
  • adotta uno stile di vita sano: praticando attività fisica e mangiando bene, seguendo una dieta bilanciata e varia, contribuisci a mantenere in salute il microbiota intestinale e a rafforzare le tue difese naturali, stimolando il tuo sistema immunitario;
  • impara a gestire lo stress: lo stress fa parte della vita e non può (e non deve) essere eliminato, poiché rappresenta uno stimolo vitale. Tuttavia, occorre apprendere come gestirlo in modo sano, evitando sovraccarichi che possono compromettere la nostra salute;
  • assumi farmaci soltanto sotto supervisione medica, evitando il fai-da-te

In caso atopia conclamata e dermatite atopica, puoi provare l’azione combinata dei prodotti della linea Avec, sviluppati nei laboratori GD:

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Avec Crema e Avec Emulsione, lenitive e decongestionanti, da stendere sulla pelle quando prurito e irritazione si fanno sentire con troppa intensità

Avec Integratore, l’ultimo ritrovato in fatto di dermatite atopica, capace non solo di intervenire contro secchezza, prurito e infiammazione, ma anche di fermare la marcia atopica

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