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Influenza e malanni invernali. Perché in inverno ci si ammala di più?

Tempo uggioso, bruschi sbalzi di temperatura tra mattina e sera, sempre meno ore di luce. Ormai la bella stagione è alle spalle. Siamo ormai entrati nel pieno dell’autunno, con le sue giornate sempre più corte e le temperature in discesa.

Per il vero freddo dovremo aspettare ancora diverse settimane.

I primi malanni, però, sono già alle porte. La classica influenza stagionale ha già cominciato a mietere le sue vittime, costringendo molto di noi a prendere giorni di malattia in attesa di veder calare la febbre e svanire i dolori alle ossa.

Tutti gli anni è sempre la stessa storia.

Ma perché ci si ammala di più in inverno? E come fare a prevenire febbre, mal di gola, raffreddore e altri fastidi, rafforzando le proprie difese immunitarie?

Lo vediamo insieme in questo articolo.

Perché ci si ammala di più in inverno?

“Avrà perso un colpo di freddo” dicono spesso le nonne, quando si ritrovano a badare ai nipotini allettati per colpa di un febbrone da cavallo.

Ma è davvero tutta colpa del clima se ci ammaliamo più spesso in inverno?

Effettivamente, il freddo invernale ha un ruolo, ma diverso da quel che si crede comunemente.

L’aria fredda ci fa ammalare, ma non direttamente

La maggior parte delle patologie stagionali, come il raffreddore o le infezioni alla gola, hanno un’origine virale.

Ciò significa che dipendono da specifici microrganismi, i virus, che si comportano da parassiti, attaccando le cellule di altri esseri viventi per moltiplicarsi.

Se ci esponiamo al vento gelido durante una nevicata, ma non entriamo in contatto con alcun virus, non rischiamo affatto di ammalarci.

Ma se per ripararci dal freddo ci rifugiamo in una stanza con altre dieci persone, le probabilità di prendere il raffreddore o l’influenza si alzano decisamente.

Gli ambienti chiusi e riscaldati, infatti, sono luoghi in cui si creano le condizioni perfette per la proliferazione di virus e batteri, che amano il caldo mentre difficilmente sopravvivono alle basse temperature.

Il riscaldamento, inoltre, rende l’aria secca, disidratando le mucose nasali che diventano meno efficienti.

Paradossalmente, stare all’aperto durante l’inverno ci protegge dal contagio che può avvenire attraverso il contatto con gli altri o per via aerea, tramite le goccioline di saliva che si spargono nell’aria quando si starnutisce, si tossisce o, semplicemente, si fa conversazione.

Più si è vicini a un soggetto infetto, magari in un ambiente dove non circola aria, più è probabile di venire colpiti.

L’aria fredda, dunque, non ci fa ammalare in modo diretto.

Ma può spingerci verso situazioni a rischio.

Inverno e difese immunitarie basse

C’è poi un’altra ragione per la quale, soprattutto durante l’autunno e l’inverno, tendiamo a contrarre più spesso patologie delle vie respiratorie, che ci costringono a letto, tra starnuti e colpi di tosse.

Il freddo, infatti, può concorrere a indebolire le nostre difese immunitarie, che non riescono a proteggerci dall’assalto dei virus.

Cosa accade nella pratica?

Succede che le basse temperature inibiscono l’attività delle cellule ciliate, che rivestono le mucose di naso e trachea e hanno la funzione di respingere gli agenti infettivi che si introducono nell’organismo attraverso l’aria che respiriamo, favorendo l’espulsione del muco.

Con il freddo, questo filtro super efficiente non funziona correttamente: di conseguenza il muco, con il suo carico di sostanze nocive, ristagna nelle alte vie respiratorie, provocando infiammazioni e infezioni.

 

Come si fa a sapere se si hanno le difese immunitarie basse?

Alcune categorie di persone sono maggiormente esposte ai malanni stagionali.

Stiamo parlando, naturalmente, di bambini e anziani.

I primi, specie se neonati o lattanti, hanno un sistema immunitario immaturo, non perfettamente formato e reattivo, che deve apprendere come reagire agli agenti patogeni. Le loro difese, infatti, devono ancora svilupparsi appieno, tramite gli stimoli che gli vengono dall’ambiente esterno.

 

Per gli anziani, il discorso è diverso. La loro minor resistenza all’aggressione dei patogeni dipende proprio dall’invecchiamento sistemico, che si ripercuote anche sule difese naturali dell’organismo, fortemente indebolite e rallentate.

Il sistema immunitario delle persone di età avanzata è meno efficace sotto diversi punti di vista:

  • si riduce la sua capacità di distinguere tra ciò che è endogeno (ovvero interno) e ciò che è endogeno (ovvero proveniente dall’esterno), con un maggior rischio di sviluppare patologie autoimmuni
  • Le cellule che hanno il compito di distruggere batteri e sostanze estranee all’organismo (i macrofagi) sono più lenti nel svolgere quest’operazione di “pulizia”;
  • i linfociti T, globuli bianchi capaci di memorizzare gli antigeni e ricordarli quando li incontrano di nuovo, rispondono meno velocemente;
  • il numero di globuli bianchi diminuisce
  • la capacità degli anticorpi di legarsi agli agenti estranei e distruggerli, diminuisce

Ma in generale, come si fa a capire che si hanno le difese immunitarie basse?

Occorre fare attenzione a una serie di segnali che vengono dal nostro corpo e intervenire di conseguenza. Si può sospettare di avere un calo delle difese quando, durante il cambio di stagione o nei mesi freddi, si sperimentano più volte episodi di febbre, tosse, mal di gola dovuti a infezioni, raffreddore.

Altri segnali di un sistema immunitario indebolito sono senso di fiacchezza e affaticamento persistente, pelle disidratata, anemia, dolori muscolari.

Questi, però sono sintomi molto generici che possono associarci a diverse condizioni di salute e problematiche di vario genere.

Per questo, quando si avverte malessere, è sempre meglio sentire il parere del proprio medico curante, che con una visita potrà valutare il caso e prescrivere la terapia più adeguata.

 

Come rafforzare il sistema immunitario in inverno in modo naturale

 

A questo punto ti starai chiedendo quali sono gli accorgimenti da prendere in inverno per rinforzare il proprio organismo, evitando di ammalarsi troppo spesso.

Qui di seguito ti forniamo alcuni consigli utili per stimolare il sistema immunitario e mantenerlo in perfetta efficienza anche durante la stagione fredda.

Le cause principali di un calo delle difese tra autunno e inverno sono 3: lo stress, una dieta scorretta e la scarsa qualità del sonno.

Stress e sistema immunitario: per stare meglio, occorre riposarsi

Diversi studi hanno dimostrato come lo stress, in particolare quello cronico, sia in grado di compromettere la nostra salute. Uno stress prolungato nel tempo, infatti, mette sotto sforzo il nostro organismo, sovraccaricanlo di cortisolo.

Dormiamo meno a causa dei pensieri e del nervosismo, riposiamo male e non abbiamo né le energie né la lucidità per svolgere le nostre attività quotidiane.

Intanto, il corpo reagisce alle sostanze messe in circolo: il numero e il tipo di globuli bianchi presenti nel sangue e nei tessuti cambia e si modificano anche le sostanze che essi producono.

Inoltre, lo stress causa una modificazione della composizione del microbiota intestinale e delle popolazioni di microrganismi che colonizzano le diverse mucose del nostro organismo.

Diminuiscono i batteri “buoni” che costituiscono la flora batterica protettiva, aumentano quelli patogeni e, contemporaneamente, l’intestino si fa più permeabile, non riuscendo a filtrare correttamente tossine e patogeni, che hanno così libero accesso al flusso sanguigno.

Per impedire tutto questo, dunque, occorre limitare lo stress e imparare a gestirlo, concedendosi momenti di riposo che ritemprino il corpo e la mente.

Alimentazione e sistema immunitario: mangiare bene e integrare per difese efficienti in inverno

Come diciamo spesso, l’alimentazione ha un ruolo centrale.

Mangiare male, in modo sregolato e senza bilanciare i nutrienti può compromettere seriamente la nostra salute, esponendoci a malattie di ogni genere.

Per questo, occorre adottare un regime alimentare sano, adeguato al proprio stile di vita e alla quantità di moto.

Uno sportivo che trascorre molte ore ad allenarsi avrà delle esigenze nutrizionali diverse rispetto a un impiegato che lavora alla scrivania tutto il giorno o di chi ha scelto di seguire un’alimentazione vegana (a base di soli alimenti vegetali, senza alcun cibo di derivazione animale).

I principi generali, però, sono sempre gli stessi per tutti: limitare cibi ricchi di grassi saturi e colesterolo e preferire, invece, alimenti ricchi di nutrienti preziosi, vitamine e sali minerali.

Da evitare o comunque assumere sempre con moderazione tutti i cibi proinfiammatori, che sovraccaricano e affaticano l’organismo e il sistema immunitario come i cibi confezionati ricchi di grassi e zuccheri.

Per aiutare le difese a rimanere in perfetta efficienza, si può pensare anche di assumere degli integratori alimentari specifici come Rebioger Q10 nella sua nuova formulazione potenziata con b-cariofillene derivato dalla canapa.

Grazie alla sua specifica composizione, questo integratore alimentare 100% vegano e gluten free risulta di straordinaria utilità in caso di ridotte difese immunitarie.

L’arabinogalattanoe l’echinacea svolgono un’azione immunostimolante: insieme, queste due sostanze sono in grado di migliorare la funzionalità generale del sistema immunitario, potenziando la sua risposta contro gli agenti infettivi e e le invasioni vitali e aumentando, di fatto, la resistenza dell’organismo alle malattie.

L’azione antiossidante di Rebioger Q10, invece, è data dalla combinazione di piperina e Coenzima Q10, elisir di salute e giovinezza, che contribuisce a contrastare gli effetti dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento generale dell’organismo.

La novità, però, è rappresentata da un ingrediente aggiuntivo, che rende RebiogerQ10 ancora più completo ed efficace.

Si tratta del beta-carofillene, un fitocannabinoide naturale con proprietà antinfiammatorie, antimicrobiche e analgesiche, utilizzato nel trattamento di stati infiammatori e per la gestione del dolore.



Adeguato riposo e attività fisica per migliorare le difese immunitarie prima dell’inverno

Per mantenere le proprie difese immunitarie in piena efficienza, anche un adeguato riposo è importante.

Un sonno ristoratore non serve soltanto a ricaricare le pile per affrontare una nuova giornata!

Secondo alcuni studi, la quantità e soprattutto la qualità del nostro sonno influisce direttamente sull’efficienza del nostro sistema immunitario.

Al riposo corretto occorre combinare anche una buona dose di attività fisica, nelle più varie forme.

Muoversi permette di contrastare gli effetti della sedentarietà dilagante, di tenere sotto controllo il peso e diversi valori come quello del colesterolo e dei trigliceridi e di migliorare la salute generale, rafforzando anche il sistema immunitario.

Attenzione, però, a non esagerare.

Un’attività troppo intensa, prolungata nel tempo, può produrre l’effetto contrario, indebolendoci ed esponendoci di più al rischio di infezioni.

Insomma, uno stile di vita sano e la giusta integrazione possono aiutarci molto nell’evitare i malanni stagionali.

Per eventuali segnalazioni o reclami, si prega di contattare il titolare del presente sito web all’indirizzo email gdtif@gditalia.biz

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