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Candida in gravidanza: cura e prevenzione

La gravidanza è un lungo viaggio verso la maternità, contrassegnato da tante emozioni diverse.

Quando scopri di aspettare un bambino, vieni travolta da un vero uragano emotivo: provi sorpresa, gioia intensa, ma anche paura, soprattutto se si tratta del primo figlio.

Nella mente si affollano tanti dubbi, incertezze e preoccupazioni legate al tuo stato di salute e a quello del bambino. Il corpo cambia, avvengono tanti cambiamenti a cui bisogna abituarsi.

Tra i piccoli e grandi problemi che potrebbero sorgere nel corso dei nove mesi di gestazione, c’è anche la candida.

La candida è un’infezione molto frequente nelle donne in dolce attesa, soprattutto a partire dal secondo trimestre della gravidanza.

A causarla è un fungo, la Candida albicans.

Normalmente, questo microrganismo abita l’ambiente vaginale della donna senza provocare alcun sintomo, convivendo in simbiosi con l’individuo che lo ospita. I “batteri buoni” presenti all’interno del microbiota vaginale e il nostro sistema immunitario si occupano di tenere sotto controllo questo fungo.

Finché l’equilibrio perdura, la Candida è del tutto innocua.

Ma se le nostre difese vengono compromesse per qualche ragione, non sono più in grado di proteggerci.

Allora, la Candida comincia a espandersi in modo anomalo, proliferando senza controllo sulla mucosa vaginale, dando luogo all’infezione.

Sintomi della candida vaginale in gravidanza

La candida in gravidanza si manifesta con una serie di sintomi molto fastidiosi, identici a quelli che insorgono in altri momenti della vita fertile della donna a causa di questa infezione molto comune:

  • irritazione e arrossamento dei genitali (vagina e vulva)
  • forte bruciore e prurito
  • perdite vaginali biancastre, dense, senza odore
  • dolore durante la minzione (diseuria)
  • dolore durante o dopo i rapporti sessuali con il partner (dispareunia)


Perché viene la candida in gravidanza?

La Candida è un’infezione molto più comune di quel che si crede.

Si stima, infatti, che 2 donne su 3 abbiano avuto almeno un episodio di candidosi nel corso della propria vita fertile.

Non c’è nulla di strano, se si pensa che il fungo Candida Albicans è presente naturalmente nel nostro organismo.

Non viene da fuori, è già dentro di noi e a determinate condizioni può diventare patogeno, scatenando l’infezione.

Quali sono le possibili cause o meglio i fattori che possono predisporre allo sviluppo di una candidosi vaginale?

  • Diabete mellito, pre-diabete e insulino-resistenza. L’elevata presenza di glucosio nel sangue favorisce l’infezione poiché la Candida si nutre di zucchero e diventa più forte e aggressiva, aumentando la sua capacità di aderire alle mucose. Nei pazienti diabetici, inoltre, le difese immunitarie sono più basse e quindi meno pronte a reagire di fronte all’aggressione da parte del fungo;

  • alimentazione ricca di zuccheri e farine raffinate;

  • la presenza di un sistema immunitario indebolito o compromesso a causa dell’assunzione di farmaci particolari (per esempio il cortisone) o in seguito a specifiche patologie;

  • prolungate cure a base di antibiotici. Gli antibiotici sono farmaci molto potenti, utili a prevenire e curare le infezioni. Tuttavia, la loro azione può alterare l’equilibrio della nostra flora batterica, andando a distruggere i microrganismi che compongono il microbiota vaginale che impediscono lo sviluppo di funghi e lieviti;

  • Eccessiva igiene intima e uso di lavande vaginali;

  • Utilizzo di biancheria intima troppo stretta, che non consente la corretta circolazione dell’aria e crea un ambiente caldo e umido all’interno del quale il fungo della Candida prolifera;

Ma la stessa gravidanza è un fattore predisponente allo sviluppo della Candida.

Durante la gestazione avvengono importanti cambiamenti ormonali.

Il tasso di estrogeni nel sangue si alza moltissimo causando un aumento dei livelli di zuccheri presenti in sede vaginale.

Questo crea una ambiente favorevole alla proliferazione della Candida Albicans. L’ambiente viene reso ancora più ospitale per il fungo dall’abbassamento del pH vaginale causato sempre dagli ormoni femminili in circolo.

La candida in gravidanza è pericolosa per il bambino?

La candida è un’infezione molto fastidiosa, che provoca grande disagio alle donne incinte a causa della sua sintomatologia a carico degli organi genitali, come il prurito e il dolore.

Ciò che preoccupa maggiormente le future mamme, però, è la possibilità che la Candida possa arrecare qualche danno al feto, compromettendone lo sviluppo o nuocendo alla sua salute e al suo benessere nel corso della gravidanza.

Se stai cercando risposte su quest’aspetto, puoi stare tranquilla.

A differenza di altre malattie infettive (toxoplasmosi, rosolia, varicella) la Candida non è pericolosa né per te né per il bambino che porti in grembo.

Non c’è alcun rischio per il nascituro, almeno finché non sopraggiunge il momento del parto.

Cosa succede se si partorisce con la candida?

Se non viene curata per tempo, è possibile che la madre trasmetta la Candida al bambino durante il parto naturale. Passando attraverso il canale vaginale, infatti, il nascituro viene a contatto con le mucose infette, contraendo l’infezione a sua volta.

Il neonato potrebbe sviluppare una candidosi orale o mughetto, un’infezione che colpisce le mucose della bocca e che si manifesta nel corso della prima settimana di vita.

Tale infezione può essere trattata facilmente e non comporta complicazioni.

Diagnosi della candida in gravidanza

Quando si avvertono sintomi che potrebbero essere ricondotti alla candida, è bene rivolgersi al proprio ginecologo per effettuare una visita di controllo. Il medico saprà valutare la situazione e prescrivere la terapia più adatta alla gestante, somministrandole farmaci adatti al trattamento dell’infezione riscontrata.

Per confermare la diagnosi di candida, il dottore effettua dapprima un’anamnesi, ponendo una serie di domande alla paziente in modo da comprendere meglio la situazione.

Qui di seguito alcuni quesiti esemplificativi:

  • che sintomi sta sperimentando e da quanto tempo?
  • In che zone del corpo avverte questi sintomi?
  • Ha mai avuto infezioni da candida?
  • Ha già utilizzato farmaci per trattare un’infezione da Candida in passato?
  • Sta assumendo farmaci che potrebbero aumentare il rischio di Candida?

Conclusa l’anamnesi, il ginecologo svolge un esame obiettivo, osservando la vulva e la vagina della paziente alla ricerca di gonfiore, rossore e altri sintomi evidenti. Onde escludere la presenza di altre patologie, potrebbe anche svolgere un’ecografia pelvica.

Curare la candida in gravidanza

La candida non è pericolosa di per sé, ma deve essere trattata nel modo giusto in modo da evitare il prolungarsi e aggravarsi dell’infezione.

Ciò a cui bisogna prestare particolare attenzione è la terapia antifungina, che deve essere compatibile con lo stato di gravidanza.

Visto che i sintomi della candida vaginale sono piuttosto noti, si potrebbe pensare di poter provvedere da sole alla cura, autosomministrandosi dei farmaci da banco.

Ma prima per trattare un’infezione genitale, soprattutto quando ci si trova in gravidanza, è bene rivolgersi a un medico. Si consiglia di evitare assolutamente i rimedi fai da te, che potrebbero risultare controindicati nelle donne in attesa di un bambino.

È il medico ginecologo a stabilire la terapia, che si basa solitamente su antimicotici locali in crema, compresse oppure capsule molli vaginali da applicare seguendo le indicazioni del medico curante.

Fermenti lattici contro la candida in gravidanza

All’interno della vagina c’è un ecosistema vivo popolato da migliaia di microrganismi.

In una condizione di equilibrio, questo microbiota vaginale è composto prevalentemente da lattobacilli, che svolgono una funzione protettiva per la vagina e il tratto genitale superiore, tenendolo al riparo dall’aggressione di microbi patogeni grazie alla produzione di sostanze benefiche come l’acido lattico.

Solitamente, durante una gravidanza, il numero di lattobacilli presenti a livello genitale aumenta in modo da difendere l’organismo da infezioni, tutelandoci da possibili complicanze che potrebbero portare a un parto prematuro o, nei casi peggiori, a un aborto.

Tuttavia, è possibile che si crei una condizione di squilibrio (disbiosi) per la quale i lattobacilli diminuiscono e vengono sostituiti da altri batteri e microrganismi, come la Candida.

Per questo, la cura e la prevenzione della candida passano anche attraverso l’assunzione di probiotici come PLENUM INTEGRATORE, utile a ripristinare l’equilibrio della microflora vaginale, contrastando l’infezione e riducendo il rischio di recidive.


PLENUM INTEGRATORE contiene il Lactobacillus plantarum che contribuisce a mantenere il giusto pH che rende l’ambiente vaginale inospitale per la crescita della Candida albicans.

Alcuni accorgimenti per prevenire la candida in gravidanza

Vista la grande diffusione della candida in gravidanza, è bene conoscere gli accorgimenti necessari a prevenire l’infezione. Si tratta di piccole buone abitudini che possono fare molto, se messe in pratica in modo costante.

Tutto parte da una corretta igiene intima.

Prima di andare in bagno, occorrerebbe sempre lavarsi prima le mani in modo da rimuovere i batteri che potrebbero entrare in contatto con le parti intime e destabilizzare la flora vaginale.

Quando ci si pulisce con la carta igienica, occorre fare attenzione e procedere sempre con un movimento che va dalla vagina all’ano e non viceversa, poiché c’è il rischio che i batteri fecali vengano portati verso le parti intime. Il lavaggio delle parti intime andrebbe effettuato al massimo due volte al giorno e sempre con detergenti adatti, che rispettino il naturale pH delle mucose.

Meglio evitare l’uso troppo frequente di lavande vaginali.

Anche gli indumenti indossati possono fare la differenza. È bene scegliere una biancheria intima in fibre naturali come il cotone, che favorisce il circolo dell’aria. I materiali sintetici come il nylon intrappolano il calore e l’umidità, creando un ambiente adatto alla proliferazione dei funghi.

Attenzione anche ai prodotti per il bucato.

Alcuni detersivi e saponi possono rilasciare sostanze che rimangono sui vestiti e sull’intimo, entrando in contatto con le mucose, causando irritazioni e alterazioni della flora batterica vaginale.

Dopo lo sport, si consiglia di indossare sempre della biancheria pulita in modo che le parti intime non stiano troppo a lungo a contatto con il sudore. Lo stesso discorso vale se si frequentano le piscine. Conclusa la nuotata, è bene togliersi il costume e indossare l’intimo in modo che i genitali non siano esposti per troppo tempo al cloro.

È possibile, inoltre, utilizzare il fermenti lattici come PLENUM integratore come strategia terapeutica di prevenzione della Candida, andando a rinforzare la flora batterica intestinale così da renderla più resistente e inibire la proliferazione di questo fungo potenzialmente patogeno.

Per eventuali segnalazioni o reclami, si prega di contattare il titolare del presente sito web all’indirizzo email gdtif@gditalia.biz

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