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Melanoma: fattori di rischio e prevenzione

Sole: alleato o nemico della pelle? Questa era la domanda a cui abbiamo risposto in uno dei nostri precedenti articoli, pubblicato esattamente un anno fa, sempre in giugno.

 Ora che l’estate è ormai alle porte e si comincia a pensare a come prepararsi alla tintarella, vorremmo ritornare su quelle riflessioni. Abbiamo ripetuto più volte che, per quanto sia piacevole fare lunghi bagni di sole, l’esposizione al sole dovrebbe sempre avvenire in modo sicuro e protetto.

Le radiazioni ultraviolette possono causare danni molto seri alla nostra cute, fino ad arrivare a determinare lo sviluppo di melanomi.

Cos’è il melanoma?

Il melanoma è un tumore della pelle che deriva dall’alterazione dei melanociti, le cellule preposte alla produzione della melanina. Si tratta del pigmento che conferisce alla nostra cute la sua naturale colorazione e che ha la funzione di proteggerla dai raggi solari.

Solitamente, il melanoma colpisce individui adulti, in particolare nella fascia d’età che va dai 30 ai 70 anni. Tuttavia, i ragazzi più giovani e i bambini non ne sono immuni.

Il sole, principale fattore di rischio del melanoma

Nel 2020, i nuovi casi stimati sono stati 14.900, circa il 20% in più sull’anno precedente. Come sottolineato dagli esperti, questo incremento può essere spiegato in due modi.

Da un lato, si riscontra una maggiore efficacia delle campagne di sensibilizzazione, che inducono le persone a sottoporsi a esami per il controllo dei nei. Questo comporta l’emersione di casi che, in precedenza, rimanevano non diagnosticati.

D’altro canto, però, l’aumento di casi di melanoma è legato a una certa diffusione di comportamenti scorretti e cattive abitudini nell’esposizione al sole.

Di fatto, le radiazioni ultraviolette sono la principale causa di questo tumore della pelle.

Perché?

Perché penetrando a fondo nella cute, possono alterare il DNA delle cellule e causarne una degenerazione. Questo si verifica non soltanto con i raggi solari. Anche quando ci si stende sui lettini abbronzanti o si utilizzano lampade, ci si espone a una gran quantità di raggi UV.

Per questo sarebbe bene utilizzare questi dispositivi con moderazione, senza esagerare.

Alcune categorie di individui presentano una maggiore predisposizione, sia per caratteristiche personali che a causa di “eventi” accaduti nel corso della loro vita.

Tutti coloro che hanno una carnagione chiara, capelli e occhi chiari (classificabili nel fototipo 1-2) hanno una probabilità doppia di sviluppare un melanoma rispetto a chi ha pelle più scura/olivastra e occhi e capelli neri.

Vi è poi la familiarità. Se in famiglia c’è già un caso di melanoma, il rischio è più alto.

Occorre tenere sotto controllo anche il numero dei nei.  Il tumore, infatti, può svilupparsi a partire dai nevi (o nei) già presenti sulla pelle, che in alcuni casi possono rappresentare dei precursori del melanoma. Per questo motivo, è opportuno effettuare un’accurata ispezione dei propri nei e rivolgersi a un dermatologo nel caso in cui si rilevino delle anomalie.

Uno degli strumenti di diagnosi precoce del melanoma, che chiunque può utilizzare per orientarsi, è la regola dell’ABCDE, un acronimo che indica le caratteristiche da prendere in considerazione:

  • A come Asimmetria: un neo benigno ha una forma simmetrica, solitamente circolare o comunque tondeggiante mentre il melanoma si presenta asimmetrico;
  • B come Bordi: il neo benigno ha bordi regolari. Il melanoma ha bordi frastagliati
  • C come Colore: il neo ha una colorazione omogenea, mentre nel melanoma si osservano tonalità diverse di colore
  • D come Dimensioni: generalmente un neo cresce fino a un diametro massimo di 6 millimetri. Tutto ciò che supera questa dimensione, andrebbe controllato, soprattutto se presenta le caratteristiche espresse nei punti precedenti di questo elenco (quindi Asimmetria, Bordi frastagliati e Colorazione anomala)
  • E come Evoluzione: se un neo o una macchia pigmentata cresce in modo rapido, potrebbe trattarsi di un melanoma

Anche la genetica incide. In particolare, gli individui che presentano mutazioni del gene CDKN2A hanno circa il 70% di rischio di sviluppare un melanoma nel corso della propria vita.

A tutte queste cause, si aggiungono anche malattie ereditarie e problematiche di insufficienza del sistema immunitario.

Ma anche particolari eventi della propria vita possono avere un’influenza e aumentare le possibilità di avere un tumore cutaneo di questo tipo. Stiamo parlando delle scottature solari, che spesso vengono “collezionate” soprattutto nel corso dell’infanzia.

Non bisogna affatto sottovalutare queste lesioni della pelle. Naturalmente, l’ustione guarisce, ma la nostra pelle ricorda, su di essa rimane impressa una traccia che, a lungo andare, può portare alla formazione di un melanoma.

Melanoma: bisogna fare prevenzione

Viste le caratteristiche del melanoma e tutti i fattori di rischio, possiamo dire che esistono due strade per la prevenzione.

Da un lato, occorre sottoporsi a controlli in modo da poter effettuare una diagnosi precoce e intervenire per tempo. Dall’altro, occorre assumere comportamenti corretti per quel che riguarda l’esposizione al sole:

  • Evitare l’esposizione al sole durante le ore più torride della giornata, dalle 10.00 del mattino fino a metà pomeriggio
  • Limitare l’uso di lettini abbronzanti e lampade
  • Utilizzare sempre una protezione solare adeguata al proprio fototipo, ricordandosi di applicare spesso la crema in modo da assicurare una copertura costante. Questa dovrebbe essere una precauzione quotidiana, una buona abitudine da acquisire per la vita. Infatti, il sole non è dannoso soltanto durante la stagione estiva, ma sempre
  • Prima di esporsi al sole, potrebbe essere utile preparare la propria pelle, assumendo un integratore alimentare specifico come Tannidin Plus, che funziona come uno schermo totale, proteggendo la cute e gli occhi dai danni causati dalla fotoesposizione. In particolare, Tannidin si rivela molto utile per prevenire scottature ed eritemi che, come abbiamo visto, a lungo andare possono predisporci all’insorgenza del melanoma

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