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I danni da luce blu: come proteggersi

Tanti di noi stanno tutto il giorno in ufficio, davanti al computer. In pausa, tiriamo fuori lo smartphone, diamo un’occhiata ai social, controlliamo i messaggi su whatsapp. Poi ci rimettiamo al pc. Alla fine del turno, spegniamo tutto, ci mettiamo in macchina e torniamo a casa. Non vediamo l’ora di rilassarci davanti alla televisione oppure guardando una serie su Netflix. Qualcuno magari, appassionato di videogiochi, passerà la serata alla consolle.

Di fatto, passiamo gran parte del nostro tempo con gli occhi puntati su uno schermo.

Ci siamo abituati. Ma non ci rendiamo conto che, in questo modo, ci esponiamo costantemente alla luce blu. Si tratta di particolare radiazione elettromagnetica emessa dalle luci LED e allo Xeno e dagli schermi dei dispositivi elettronici (smartphone, tablet, televisori, pc).

Questo tipo di radiazione può provocare dei danni ai nostri occhi, incidendo sul benessere visivo. La luce blu ha effetti a breve e lungo termine.

Vediamo insieme quali sono.

Effetti e danni a breve termine della luce blu

Quando ci esponiamo per lunghe ore alla luce emessa dagli schermi, dopo un po’ avvertiamo fastidio agli occhi che si irritano molto. I sintomi più classici di questo problema sono il rossore e il bruciore.

Altro problema immediatamente percepito è quello della secchezza oculare: la luce blu accelera l’evaporazione del film lacrimale cioè quella sottile pellicola liquida che ricopre la superficie dell’occhio e serve a proteggerlo oltre che a nutrire la cornea. Inoltre, la luce blu è in grado di ridurre la frequenza del battito di ciglia (ammiccamento) che determina la lacrimazione e quindi la lubrificazione dell’occhio stesso.

Questo può causare o peggiorare i sintomi della cosiddetta Sindrome dell’Occhio Secco.

Tra gli effetti a breve termine della luce blu c’è anche un forte affaticamento oculare (detto astenopatia), che si lega anche allo sforzo per leggere caratteri molto piccoli.

A tutto questo, si somma il mal di testa provocato proprio dall’eccessiva stanchezza dei nostri occhi, sottoposti a un forte stress.

Effetti e danni a lungo termine della luce blu

L’esposizione costante alla luce blu, senza alcun tipo di precauzione, alla lunga può provocare problematiche anche molto gravi.

Si parla di danni irreversibili al pigmento oculare che possono predisporre all’insorgenza della maculopatia.

Con questo termine ci si riferisce a tutte le patologie che riguardano la macula, cioè l’area che si trova al centro della retina e che è necessaria alla visione distinta centrale.

In particolare, la luce blu è un fattore di rischio per la degenerazione maculare senile, una malattia legata all’invecchiamento che comporta la perdita della visione centrale.

Solitamente, la patologia si manifesta con un’iniziale distorsione delle immagini che si trovano al centro del campo visivo a cui seguono difficoltà nella lettura e nello svolgimento di attività a breve distanza, che comportano la visione di piccoli dettagli (pensiamo al cucito). Altro sintomo è la perdita di brillantezza dei colori.

La luce blu è tossica anche per il cristallino, la piccola lente presente all’interno dell’occhio. Alla lunga, ciò può comportare un’opacizzazione che si lega ai problemi di cataratta.

Perché la luce blu danneggia i nostri occhi

Per diverso tempo, gli esperti sono stati concordi nell’affermare che la luce blu rappresenta un serio pericolo per la salute dei nostri occhi, senza però saper indicare con precisione il meccanismo che determina i danni che abbiamo appena visto.

Nel 2018, però, un team di scienziati dell’università di Toledo sembra aver trovato la risposta a questo interrogativo.

A quanto pare, la luce blu è in grado di trasformare il retinale, una molecola fondamentale alla vista presente all’interno della retina, in una sorta di molecola killer, che danneggia in modo irreversibile le cellule.

L’aspetto più grave è che, una volta che queste cellule si alterano e vanno incontro alla morte, non ne arrivano altre a sostituirle. Non c’è rigenerazione.

È necessario, allora, correre ai ripari e proteggersi quanto più possibile dai dannosi effetti collaterali della luce blu.

Come proteggersi dai danni da luce blu

È possibile proteggersi contro i danni da luce blu? La risposta è sì, se si mettono in atto una serie di accorgimenti.

Prevenire l’affaticamento oculare

Innanzitutto, bisognerebbe far propria l’abitudine di fare delle brevi pause per consentire ai propri occhi di riposare qualche minuto. Quando abbiamo un momento libero, privo di incombenze da sbrigare al computer, sarebbe bene alzarsi e sgranchire gambe, collo e schiena.

Questo significa anche evitare di passare dal pc allo smartphone, perché in questo modo – anche se abbiamo l’impressione di rilassarci dato che non stiamo lavorando – non facciamo che passare da uno schermo all’altro, bombardando il nostro occhio di luce blu.

Illuminare correttamente la stanza

Altro suggerimento da tenere in considerazione è quello di fare attenzione a come è illuminata la stanza all’interno della quale lavoriamo al pc o guardiamo la televisione.

Meglio evitare riverberi, schermando la luce che proviene dall’esterno con le tende o le persiane.

La luce ambientale deve sempre essere omogenea. Mai lavorare al buio, illuminati soltanto dalla luce del monitor che si ha davanti.

Il monitor del proprio computer (o lo schermo del televisore) dovrebbe essere posizionato in modo tale che la luce proveniente dalle finestre arrivi di lato.

La luce naturale non dovrebbe mai provenire da davanti o da dietro.

Disporre correttamente il dispositivo

È bene regolare la luminosità dello schermo in modo che non sia né troppo bassa, tanto da far sforzare l’occhio, né troppo alta.

Inoltre, occorre posizionare il dispositivo alla giusta altezza e distanza dagli occhi. Il computer dovrebbe trovarsi a una distanza compresa tra i 50 e gli 80 centimetri in modo da favorire una corretta visione dello schermo, senza affaticare l’occhio e, allo stesso tempo, mantenere una corretta postura.

La maggiore o minore vicinanza dipende dalla grandezza del monitor, ma questi sono i valori a cui bisognerebbe attenersi.

Per regolarsi, si può prendere come metro di misura il proprio avambraccio.

Utilizzare un filtro per la luce blu

Vari dispositivi, principalmente gli smartphone e i tablet posseggono una funzione per filtrare la luce blu emessa dagli schermi. Questa modalità consente di ridurre le emissioni, anche se non risolve il problema.

Per i computer, invece, possono essere utilizzati dei software o delle applicazioni apposite.

Un altro suggerimento potrebbe essere quello di adottare occhiali che montano lenti schermanti, dotate esse stesse di filtro contro la luce blu, capaci di assorbire la radiazione nociva e di attenuarne gli effetti sulla nostra vista.

Tannidin, l’integratore che protegge i tuoi occhi dalla luce blu

È possibile combattere gli effetti della luce blu anche con un integratore alimentare. Si tratta di Tannidin Plus, integratore alimentare 100% vegano, a base di Polipodio, Licopene, Luteina, Zeaxantina, Vitamina E e Selenio.

Un efficace mix di ingredienti che fanno di Tannidin uno scudo totale per gli occhi e per la pelle.

Tannidin, infatti, svolge un’efficace funzione protettiva contro i danni da luce blu, prevenendo problemi a breve termine come secchezza oculare, arrossamento, mal di testa e a lungo termine quali maculopatie e cataratta.

Inoltre, grazie alla sua particolare formulazione, questo integratore fa da schermo anche contro i raggi solari, difendendo la pelle e agendo in modo preventivo contro eritemi solari, scottature, macchie scure, cheratosi attinica.

Tannidin Plus Masticabile aiuta a proteggersi da tutte quelle aggressioni che subiamo nella vita quotidiana senza accorgercene.

Un ritrovato della scienza, a base di ingredienti naturali, che ci permette di prevenire tanti disagi con un semplice gesto.

Per eventuali segnalazioni o reclami, si prega di contattare il titolare del presente sito web all’indirizzo email gdtif@gditalia.biz

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