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Cheratosi attinica: prevenire e trattare la lesione che può sfociare in tumore della pelle

Cheratosi attinica. Ne hai mai sentito parlare?

Immagina una tipica giornata d’agosto.

Sei in ferie, in vacanza al mare e appena sveglio non vedi l’ora di scendere in spiaggia per prendere il sole. Quando rientrerai in ufficio, vuoi sfoggiare un’abbronzatura perfetta. Metti la protezione e ti sdrai sul lettino, godendoti la carezza dei raggi solari sulla pelle.

Col passare delle ore e l’aumento del caldo, le onde ti chiamano. Un bel tuffo in acqua, giochi e risate tra gli spruzzi, poi di nuovo sotto l’ombrellone. In teoria, dopo il bagno dovresti rinnovare la protezione. In pratica, te ne dimentichi o non hai voglia di applicarla, perché dovresti prima asciugarti e poi rischi di incollarti la sabbia addosso.

Tanto sono sotto l’ombrellone, pensi.

Che sarà mai se mi scotto un po’?

Il problema è che stare troppo al sole senza protezione può avere conseguenze ben più gravi di un arrossamento o un po’ di irritazione.

E non solo d’estate.

Il sole, infatti, ci colpisce con i suoi raggi tutto l’anno, causando un danno progressivo alla nostra pelle, andando ad alterare il DNA cutaneo. Le nostre cellule, naturalmente, sono in grado di rigenerarsi , ma non riescono a riparare ogni “errore”.

È così che, da una certa età in poi, vediamo la nostra pelle coprirsi di macchie scure e altri segni, non sempre benigni.

Tra le principali problematiche legate all’esposizione cronica ai raggi solari c’è la cheratosi attinica o cheratosi solare, una condizione cutanea che si manifesta con piccole lesioni ruvide e squamose, spesso trascurate, e che può degenerare in tumore della pelle.

Cos’è la cheratosi attinica? Una lesione precancerosa

La cheratosi attinica è una lesione pre-cancerosa che si sviluppa a seguito di danni solari cumulativi sulla pelle.

Parliamo di una lesione benigna ma, sebbene inizialmente possa sembrare una semplice macchia ruvida, se non trattata una cheratosi attinica può evolvere e degenerare in carcinoma a cellule squamose, una forma di cancro della pelle.

Ma perché si forma questa lesione cutanea?

Cause della cheratosi attinica: raggi solari e DNA cutaneo

L’esposizione prolungata al sole senza un’adeguata protezione è la principale causa della comparsa della cheratosi attinica che, in sostanza, è l’esito di un danno cutaneo prodotto dai raggi ultravioletti.

I raggi UV sono divisi in tre tipi principali: UVA, UVB e UVC.

I raggi UVC sono estremamente dannosi per la nostra pelle ma, per fortuna, vengono completamente assorbiti dall’ozono che forma l’atmosfera terrestre.

I raggi UVA e UVB, invece, riescono a superare questa barriera e a raggiungere il suolo, colpendo direttamente la nostra pelle, in modo diverso.

Gli ultravioletti di tipo A hanno una maggiore capacità di penetrazione. Ciò significa che sono in grado di attraversare i diversi strati cutanei, arrivando in profondità, fino al derma. Questa aggressione ha come conseguenza la formazione di radicali liberi e un forte stress ossidativo per le cellule cutanee, che vengono danneggiate nel loro DNA.

Gli ultravioletti di tipo B restano in superficie, ma sono ugualmente dannosi per il DNA cutaneo poiché hanno la capacità di provocare delle mutazioni genetiche.

Quando il DNA delle cellule cutanee subisce danni dai raggi UV, possono verificarsi:

  • Errori di riparazione del DNA: Le cellule possiedono meccanismi di riparazione del DNA, ma questi possono fallire o non essere completamente efficaci;
  • Mutazioni genetiche: Errori nella riparazione del DNA possono portare a mutazioni che alterano il normale funzionamento delle cellule.
  • Proliferazione cellulare anomala: Le mutazioni possono causare una crescita incontrollata delle cellule cutanee, formando lesioni pre-cancerose come la cheratosi attinica.

Questo, naturalmente, non avviene nell’immediato.

La cheratosi attinica, infatti, rappresenta una risposta del corpo al danno cumulativo del DNA causato dai raggi UV, un danno cioè che si produce nel tempo, esposizione dopo esposizione, nel corso anche di decine d’anni.

Non a caso, le cheratosi attiniche compaiono solitamente in persone che hanno superato i 40 anni.

Cheratosi attinica: quali sono i fattori di rischio?

Alcune caratteristiche fisiche, condizioni mediche e abitudini di vita possono determinare un maggior rischio di sviluppare cheratosi attiniche.

I principali fattori di rischio sono:

1. Prolungata esposizione al sole. Ciò significa che coloro che trascorrono molte ore all’aperto, impegnati nelle attività più diverse, sono più soggetti alle cheratosi solari. Parliamo di uomini e donne che svolgono lavori all’aperto (agricoltori, pescatori, giardinieri, operai), di chi pratica sport come il ciclismo, il trekking o attività fisiche che si svolgono sulla spiaggia o in mare (beach volley, surf, vela) o chi si diletta in hobby come il giardinaggio o le escursioni, attività che prevedono di trascorrere lunghi periodi sotto al sole, senza riparo;

2. Pelle chiara. Le persone che presentano un fototipo I o II, caratterizzato da pelle chiara, capelli biondi/rossi, occhi chiari, sono più vulnerabili all’azione dei raggi solari, ai danni da fotoesposizione e quindi alla comparsa di cheratosi attiniche;

3. Età superiore ai 40 anni. Maggiore è l’età di una persona, più sono le probabilità che la sua pelle possa sviluppare cheratosi attiniche. Ciò è dovuto a due fattori: l’invecchiamento cutaneo, processo che porta a una progressiva riduzione della capacità della pelle di rigenerarsi e riparare i danni dal DNA prodotti dai raggi UV; l’esposizione accumulata nel corso della vita, che ha come conseguenza un danno cumulativo;

4. Sistema immunitario indebolito/compromesso: un sistema immunitario indebolito o poco efficiente a causa di particolari condizioni di salute, trattamenti medici o assunzione di farmaci come immunosoppressori può aumentare la vulnerabilità della pelle ai danni solari.

5. Uso di lampade abbronzanti: l’esposizione ai raggi UV artificiali utilizzati per abbronzarsi contribuisce ai danni cumulativi della pelle, similmente all’esposizione alla radiazione naturale del sole;

6 Storia pregressa di cheratosi attinica o tumore della pelle: coloro che hanno già sviluppato in passato cheratosi attiniche o tumori della pelle hanno una maggiore probabilità di recidive.

 

Prevenire la Cheratosi Attinica. Semplici strategie per proteggere la propria pelle dal danno solare

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La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di sviluppare una cheratosi attinica, che può progredire verso il carcinoma.

La prima azione da compiere, semplice quanto indispensabile, è quella di utilizzare quotidianamente una protezione ad ampio spettro, che schermi raggi UVA e UVB in modo efficace.

Perché quotidianamente?

Perché – anche se non ce ne accorgiamo – la radiazione solare è sempre presente, in ogni stagione dell’anno.

Siamo sempre esposti all’azione dei raggi UV, ogni qual volta usciamo di casa: quando andiamo a fare la nostra passeggiata mattutina con il cane in giro per il quartiere; quando guidiamo la macchina diretti in ufficio; quando siamo seduti al tavolino all’aperto di un bar a chiacchierare con un amico…

In tutte queste situazioni e in decine di altre, la nostra pelle subisce l’aggressione del sole.

Per questo è importante prendere l’abitudine di proteggersi, applicando una dose generosa del prodotto prescelto su tutte le aree di pelle esposte (viso, collo, mani, braccia) almeno 15 o 30 minuti prima di uscire, ogni giorno.

Per una protezione senza rischi, ti suggeriamo l’utilizzo del nostro rivoluzionario prodotto per la fotoprotezione completa tutto l’anno: TANNISOL CREMA SPF 25 URBAN PROTECTION.

Grazie alla sua specifica formulazione, TANNISOL CREMA SPF 25:

  • garantisce una copertura totale contro raggi uva, uvb, infrarossi e luce blu
  • previene i danni da fotoesposizione e stimola la riparazione del dna danneggiato
  • contrasta l’invecchiamento precoce causato dal sole, riducendone i segni visibili come rughe e macchie scure

Ma prevenire la cheratosi attinica non significa soltanto usare prodotti specifici come TANNISOL CREMA per proteggersi dall’azione diretta del sole.

Vuol dire anche adottare abitudini sane:

1. Scegliendo un’alimentazione equilibrata e varia, ricca soprattutto di antiossidanti che contrastano l’effetto dei radicali liberi e limitano i danni al DNA cutaneo.

È bene, dunque, inserire nella propria dieta tanta frutta e verdura fresca e di stagione, prediligendo in particolare carote, pomodori e altri vegetali rosso/arancio, colorazione dovuta alla presenza di licopene e beta-carotene, che aiutano a proteggere la pelle dai raggi UV.

Tale alimentazione può essere supportata attraverso l’assunzione di integratori specifici come TANNIDIN PLUS, il nostro integratore alimentare 100% vegano che funziona come uno schermo naturale sulla cute, agendo in modo preventivo contro eritemi solari, scottature, macchie scure, cheratosi attinica, e sugli occhi, proteggendo dalla luce blu emessa dai dispositivi elettronici;

2. Evitando o riducendo al minimo l’uso di lettini e lampade abbronzanti che espongono la pelle a livelli elevati di raggi UV, che vanno ad aggiungersi a quelli della radiazione solare;

3. Supportando la salute generale della propria pelle, bevendo molto e utilizzando prodotti che favoriscono l’idratazione;

4. Effettuando l’autoesame della pelle e sottoponendosi a controlli specialistici: è importante controllare regolarmente la propria pelle per individuare precocemente eventuali segni o lesioni sospette, da sottoporre all’attenzione di un dermatologo. Se si ha una storia pregressa di cheratosi attinica, inoltre, è buona norma sottoporsi regolarmente a esami e visite da parte del proprio medico di fiducia

 

Per eventuali segnalazioni o reclami, si prega di contattare il titolare del presente sito web all’indirizzo email gdtif@gditalia.biz

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