L’intensità con cui può manifestarsi è variabile: da lieve a moderato sino a forme severe che compromettono la vita di relazione e le normali attività quotidiane.
- mastodinìa ciclica
- mastodinìa non ciclica
- mastodinìa extramammaria.
Mastodinìa ciclica
- La più comune. Le cause non sono note. E’ probabile che l’azione degli estrogeni non bilanciata dal progesterone agisca a livello periferico evocando modificazioni fisiche quali la ritenzione idrica con edema localizzato e tensione mammaria che determinano il quadro clinico. In alcuni casi esiste una iperprolattinemia latente.
- Si manifesta in età fertile in relazione al ciclo mestruale. L’età media di insorgenza è di 34 anni, ma può manifestarsi anche a 14 anni.
- Può essere unilaterale o bilaterale con senso di tensione, pesantezza, gonfiore e turgore mammario che si manifestano dai 2-7 giorni che precedono il ciclo mestruale, ma talvolta anche a metà ciclo. Regredisce con l’arrivo del ciclo mestruale.
- Sede: quadranti esterni della mammella, maggiormente il quadrante superiore.
- Non è ben localizzata e frequentemente si irradia alla ascella monolaterale ed alla superficie interna del braccio ed è associato il dolore ad un quadro clinico di nodularità diffusa.
- Lo stress può accrescere l’intensità della mastodinia.
- L’attività fisica aumenta il dolore, soprattutto se richiede l’impegno degli arti e muscoli pettorali.
- Gli anticoncezionali influenzano scarsamente il dolore, in alcuni casi lo amplificano.
- Il dolore può durare anche per anni.
- Scompare con la menopausa.
Mastodinìa non ciclica
- Le cause non si conoscono con certezza (idiopatica), ma a volte può dipendere dalla presenza di lesioni benigne o estasia duttale, che deve essere sospettata in caso di dolore localizzato nel quadrante centrale della mammella.
- Meno comune della mastodinìa ciclica (30%) non è riferita al ciclo mestruale.
- Prevalente nel quarto decennio di vita (40-50 anni), mentre quella ciclica è più frequente nella terza decade.
- Il dolore può variare da moderato a severo, riferito come pesantezza o disagio, talvolta come pungente o trafittivo, intermittente con esacerbazioni o continuo.
- Sede: più spesso è monolaterale, a volte non è localizzabile con precisione, ed è riferito a tutta la mammella o al quadrante supero-esterno o alla zona del capezzolo-areola.
- La durata dei sintomi è variabile, ma generalmente in oltre il 50% dei casi presenta una risoluzione spontanea alla menopausa.
Mastodinìa extramammaria (falsa mastodinìa)
Non sarebbe una mastodinìa classica ma è caratterizzata da dolore alle mammelle per cause extramammarie ed ovviamente la principale caratteristica è che il dolore non sia in relazione al ciclo mestruale.
- Sindrome di Tiezte
- Caratterizzata da dolore localizzato in corrispondenza di uno o entrambi i quadranti interni della mammella, di tipo continuo, gravativo e superficiale, che si accentua alla pressione delle giunzioni condrosternali e con gli atti respiratori.
- E’ causato da una osteocondrite delle giunzioni osteocondrali.
- Dolore di origine vertebrale
- La mammella è al centro di un intreccio di fibre nervose provenienti da diverse regioni anatomiche e che possono dare dolori tali che le pazienti possono scambiare come derivanti dalla ghiandola mammaria. Queste terminazioni nervose provengono dalle ultime vertebre cervicali e dalle prime toraciche.
- In questi casi con la palpazione della mammella, spostandola delicatamente se occorre, si può verificare che il dolore tragga origine dalla digitopressione di una costa e anche a distanza dalla mammella nella regione toracica posteriore.
- Oppure il dolore mammario può essere evocato dalla digitopressione vertebrale.
- Traumi
- Fondamentale è l’anamnesi.
- Angina pectoris
Valutazione del dolore mammario
E’ indispensabile come obiettivo primario escludere il tumore come causa di mastodinìa, sebbene solamente 1 caso mediamente su 200 di dolore mammario prenda origine da un tumore.
L’età è un fattore fondamentale. In uno studio osservazionale personale, condotto in collaborazione con Paolo Veronesi, su 4500 carcinomi consecutivi operati, solo nel 3% dei casi il dolore era associato ad un tumore. In tutti questi casi comunque si trattava di pazienti in età menopausale, mentre nessun caso è stato registrato di dolore associato ad un tumore in donne di età inferiore ai 50 anni.
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