Psoriasi in inverno: perchè i sintomi peggiorano?
Per chi soffre di psoriasi, l’arrivo dell’inverno coincide con un peggioramento dei sintomi.
Le placche, spesso concentrate su gomiti, ginocchia e cuoio capelluto si infiammano più facilmente, a causa del clima freddo e dell’aria secca, che rende questi eritemi ancora più evidenti e dolorosi.
Il prurito diventa persistente, rendendo difficile ignorare il disagio che accompagna questa condizione.
Semplici gesti come uscire a fare una passeggiata oppure trascorrere del tempo in un ambiente riscaldato, possono intensificare la secchezza della pelle e aumentare il rischio di nuove irritazioni.
Tuttavia, esistono strategie efficaci per gestire la psoriasi anche nei mesi più freddi.
In questo articolo, cercheremo di spiegare le cause di questo peggioramento ma soprattutto di offrire suggerimenti pratici per mantenere il controllo dei sintomi della psoriasi.
Dall’idratazione profonda ai piccoli cambiamenti nella routine quotidiana, è possibile ridurre l’impatto dell’inverno sulla pelle fragile di chi soffre di questa malattia infiammatoria e affrontare questa stagione complicata con un po’ più di serenità.
Cosa aggrava la psoriasi? I fattori ambientali che peggiorano i sintomi in inverno
Il periodo invernale è il peggiore per la psoriasi per diverse ragioni, alcune delle quali di carattere ambientale. Durante i mesi più freddi – da dicembre a marzo – la pelle è esposta a condizioni che favoriscono la secchezza e l’infiammazione, aggravando i sintomi tipici della patologia:
bassa esposizione al sole e ridotta produzione di Vitamina D
clima rigido, con aria fredda e secca
ambienti riscaldati
Senza Vitamina D, la psoriasi si aggrava
Il sole rappresenta un alleato prezioso per chi soffre di psoriasi.
I raggi UVB, infatti, hanno un naturale effetto antinfiammatorio che può aiutare a ridurre le lesioni cutanee causate dalla psoriasi.
In che modo?
Queste radiazioni penetrano negli strati superiori della pelle e stimolano la produzione di Vitamina D, capace di rallentare il ciclo accelerato di rinnovamento delle cellule cutanee, uno dei principali responsabili dell’ispessimento e della desquamazione tipiche delle placche psoriasiche.
Durante l’inverno, però, l’effetto benefico del sole si riduce notevolmente per una serie di motivi.
Le giornate si fanno sempre più corte e quindi abbiamo a disposizione un numero di ore di luce più ridotto. Inoltre, l’angolazione dei raggi solari cambia, e la luce risulta meno intensa e meno efficace. Passiamo più tempo al chiuso e, quando usciamo, ci copriamo di più per difenderci dal freddo, esponendo meno pelle alla luce solare.
Tutto questo contribuisce a una ridotta produzione di vitamina D, privando chi soffre di psoriasi di un rimedio naturale per la gestione dei sintomi.
Aria fredda e secca: il peggior nemico della pelle psoriasica in inverno
Il freddo secco tipico dei mesi invernali, unito alla riduzione dell’umidità atmosferica, favorisce la disidratazione cutanea, che porta a un indebolimento della barriera protettiva della pelle.
In persone affette da psoriasi, questa barriera risulta già fortemente compromessa a causa del ciclo accelerato di rinnovamento cellulare e dell’infiammazione continua, caratteristici di questa patologia della cute.
La disidratazione rende la pelle ancora più vulnerabile e soggetta a irritazioni, secchezza e desquamazione, aggravando le placche psoriasiche.
Inoltre, la pelle disidratata perde elasticità e diventa più fragile, favorendo la formazione di nuove lesioni.
Riscaldamento domestico e bassa umidità: un ambiente sfavorevole per la psoriasi
Ma se il freddo danneggia la pelle e accentua i sintomi della psoriasi, dovremmo cercare riparo al chiuso?
La risposta, purtroppo, non è quella più ovvia.
Passare da un estremo all’altro, dal freddo pungente degli spazi aperti all’aria secca degli ambienti domestici riscaldati, non risolve il problema, anzi lo accentua.
I sistemi di riscaldamento, in particolare quelli a termosifoni, abbassano l’umidità relativa dell’aria, creando un ambiente che asciuga la pelle e la rende secca e ancora più incline all’irritazione e all’infiammazione.
Cosa aggrava la psoriasi in inverno? Abitudini e comportamenti a rischio
L’inverno è la stagione peggiore per la psoriasi non soltanto per le particolari condizioni ambientali della stagione, ma anche a causa di alcune abitudini e comportamenti che tendiamo ad adottare durante questo periodo dell’anno:
aumentati livelli di stress
cambiamenti nelle abitudini alimentari
ridotta attività fisica
Come lo stress invernale influisce sulla psoriasi
Lo stress ha un rapporto diretto con la psoriasi, di cui è fattore scatenante ed effetto “collaterale” per così dire.
Durante periodi di forte stress, infatti, il corpo rilascia ormoni come il cortisolo, che può alterare il sistema immunitario e stimolare l’infiammazione, uno degli elementi chiave di questa malattia infiammatoria cronica.
Allo stesso tempo, la psoriasi stessa è fonte di un forte stress emotivo. La visibilità delle lesioni, il prurito e l’irritazione costante possono provocare imbarazzo, frustrazione e ansia, aumentando ulteriormente i livelli di stress del paziente, che a sua volta peggiora la condizione della pelle, creando un circolo vizioso.
Questa difficile situazione si complica in inverno.
Durante questo periodo, infatti, gli impegni si intensificano, il carico di lavoro aumenta e si va in affanno per le scadenze ravvicinate.
Questo riduce notevolmente il tempo a disposizione per il relax, mentre vengono meno anche le occasioni di svago all’aria aperta e la possibilità di stare a contatto con la natura, che solitamente aiuta a ridurre lo stress e migliorare l’umore.
Tutto ciò questo porta a un aumento della tensione emotiva, che diventa ancora più difficile da gestire durante il periodo natalizio. Le festività comportano spesso un carico psicologico legato alle aspettative familiari e agli incontri sociali, generando un ulteriore aumento dello stress.
Alimentazione invernale. Cibi grassi e abbuffate peggiorano la psoriasi
L’inverno spesso è sinonimo di alimentazione sostanziosa, per non dire pesante. Il freddo, infatti, ci induce a ricercare conforto in piatti ricchi e calorici come stufati, minestre e dolci tipici, che troviamo in tavola soprattutto durante le festività natalizie.
Sebbene siano ideali per contrastare le basse temperature, questi cibi, spesso ricchi di grassi saturi e zuccheri raffinati, possono avere un impatto negativo sulla psoriasi e sulla salute della pelle in generale.
Questi alimenti, infatti, favoriscono la formazione di sostanze che possono intensificare il processo infiammatorio alla base della psoriasi.
Un’alimentazione troppo ricca di questi nutrienti, combinata con l’influenza del clima freddo e secco, può intensificare i sintomi, come prurito, irritazione e formazione delle placche.
Attività fisica e psoriasi. Come lo scarso movimento incide sul decorso della malattia
D’inverno, oltre a mangiare di più, tendiamo anche a muoverci di meno.
Il freddo, la poca luce solare e il cielo grigio che caratterizzano questa stagione non mettono voglia di fare attività fisica.
Questo può influire negativamente sul decorso della psoriasi per diversi motivi.
Lo sport, infatti, ha effetti positivi sul corpo che aiutano anche a gestire questa patologia infiammatoria cronica:
stimola la circolazione e mantiene in salute il cuore e i vasi sanguigni, riducendo il rischio di sviluppare malattie del sistema cardiocircolatorio, spesso associate alla psoriasi;
aiuta a controllare il peso, evitando sovrappeso e obesità, condizioni che – come dimostrano gli studi – rappresentano dei fattori di rischio per la psoriasi e possono condizionarne pesantemente il decorso;
favorisce la produzione di endorfine, i cosiddetti ormoni della felicità, che hanno un effetto anti-stress e aiutano a ridurre l’infiammazione sistemica
Gestire la psoriasi in inverno. I consigli per affrontare la stagione fredda
L’inverno rappresenta un momento critico per chi soffre di psoriasi.
Per questo, durante i mesi più freddi dell’anno, è importante adottare delle precauzioni che aiutino a proteggere la pelle. Una buona strategia di cura quotidiana può fare la differenza, aiutando a ridurre prurito, secchezza e infiammazione, e migliorando il benessere generale.
Ecco, dunque, i nostri consigli per tenere sotto controllo i sintomi della psoriasi durante l’inverno:
Intensifica l’idratazione: come abbiamo visto, il freddo e gli ambienti riscaldati sono dannosi per la pelle affetta da psoriasi, perché causano disidratazione, compromettendo la barriera naturale della cute. Per questo, è utile applicare una crema idratante formulata per pelli secche e sensibili, magari subito dopo la doccia per trattenere l’umidità;
Usa prodotti specifici: quando la pelle prude e si arrossa, vorremmo soltanto grattarci per trovare sollievo, ma questo spesso peggiora i sintomi della psoriasi. Applicare un prodotto lenitivo è fondamentale per calmare e idratare la cute irritata. Una crema come AVEC Crema Lenitiva Decongestionante di GD è un’ottima opzione: con ingredienti appositamente formulati per la pelle secca, sensibile e infiammata, aiuta a ridurre il prurito e l’arrossamento. Oltre all’immediato sollievo, Avec Crema offre anche un’efficace protezione, avvolgendo la pelle con una barriera che la difende dagli stimoli irritativi.
Indossa indumenti comodi in tessuti naturali: In inverno, anche scegliere l’abbigliamento giusto può fare la differenza per chi soffre di psoriasi.
Vestiti troppo stretti e aderenti possono causare sfregamento peggiorare l’infiammazione nelle aree più sensibili. È preferibile optare per tessuti naturali come cotone e lino, che permettono una corretta traspirazione. Da evitare fibre sintetiche e lana, che si attaccano alla pelle, aumentano la sudorazione e possono accentuare le irritazioni;Rendi l’ambiente domestico più umido: L’aria secca degli ambienti riscaldati intensifica la disidratazione cutanea e i sintomi della psoriasi. Una soluzione, almeno in casa propria, può essere quella di utilizzare un umidificatore che aiuti a mantenere un buon livello di umidità;
Cura la tua dieta: L’alimentazione ricca di grassi e zuccheri, tipica dei mesi invernali, può aumentare l’infiammazione e aggravare la psoriasi. Ma il cibo non è nostro nemico, anzi. Se scelto con attenzione, può anche diventare un alleato prezioso per chi soffre di questa condizione cutanea cronica. Cerca di integrare la tua dieta con cibi antinfiammatori come frutta e verdura fresca, cereali integrali, e fonti di grassi sani come l’olio d’oliva e la frutta secca. Questi alimenti aiutano a mantenere stabile il sistema immunitario e possono contribuire a ridurre i sintomi;
Pratica attività fisica ogni giorno: lo sport, così come il cibo, è una medicina naturale. Muoversi un po’ ogni giorno ti aiuterà non soltanto a mantenerti in forma ma anche a ridurre lo stress, uno dei principali fattori scatenanti della psoriasi. Svolti attività semplici come la camminata all’aria aperta o qualche breve sessione di esercizi a casa, la tua pelle ne trarrà grande beneficio;
Rafforza il sistema immunitario: Un sistema immunitario ben bilanciato può contribuire a ridurre l’infiammazione e a prevenire le riacutizzazioni della psoriasi.
Oltre a una dieta ricca di nutrienti antiossidanti e anti-infiammatori e all’attività fisica, puoi chiedere al tuo medico se l’assunzione di un integratore come REBIOGER Q10 può esserti di aiuto.
REBIOGER Q10 è formulato con attivi di origine vegetale, vitamine, minerali quali:
• Coenzima Q10 ed Esperidina
• β-cariofillene da Chiodi di garofano e Pepe nero, antiossidanti
• Arabinogalattano da estratto di Larice
• Echinacea che favorisce le naturali difese dell’organismo
• Acidi grassi insaturi della serie ω 6, da olio di Borragine che favoriscono l’integrità e la funzionalità delle membrane cellulari ed il trofismo della pelle
• Vitamine C, B6, D2, Selenio e Zinco che contribuiscono alla normale funzione del sistema immunitario
◦ Vitamine C ed E: che contribuiscono alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo
La Vitamina C, inoltre, contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione della pelle e delle ossa
• Magnesio, Ac. Pantotenico (Vit. B5) e Niacina (Vit. PP): contribuiscono alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento:
• Biotina e Zinco: contribuiscono al mantenimento della pelle e dei capelli sani
• Vit. D2: contribuisce al mantenimento delle ossa sane
Usa una protezione solare adeguata: Anche se la luce solare è meno intensa durante i mesi freddi, l’esposizione al sole può comunque avere effetti sia positivi che negativi sulla pelle psoriasica, più delicata e sensibile rispetto a una cute sana.
È quindi consigliato utilizzare una protezione solare con un fattore di protezione alto anche in inverno, per evitare danni e continuare a beneficiare della luce solare in modo sicuro.
Noi di GD consigliamo TANNISOL SPF 25 URBAN PROTECTION, un prodotto innovativo che garantisce una protezione efficace contro i raggi UV e l’inquinamento ambientale, senza ostacolare l’assorbimento della vitamina D. TANNISOL è particolarmente utile per chi si sottopone a fototerapia, grazie alla sua capacità di filtrare la radiazione e prevenire danni cutanei.
Attenzione:
Ragguagli offerti a solo scopo informativo che non possono costituire la formulazione di una diagnosi, o la prescrizione di un trattamento, o la sostituzione del rapporto diretto con il medico o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o degli specialisti.
Per eventuali segnalazioni o reclami, si prega di contattare il titolare del presente sito web all’indirizzo email gdtif@gditalia.biz