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Secchezza vaginale: consigli e rimedi per la salute intima femminile

La secchezza vaginale è un problema piuttosto diffuso e comune tra le donne di tutte le età. Non interessa soltanto coloro che stanno affrontando il delicato periodo della menopausa, ma anche ragazze e donne più giovani.

Tuttavia, spesso non se ne parla abbastanza.

Tutto quello che ruota intorno alla salute intima femminile causa un certo imbarazzo. Basti pensare a quel senso di vergogna che si prova quando si hanno le mestruazioni e ci si ritrova a dover nascondere un semplice assorbente.

Per pudore, alcuni argomenti vengono del tutto evitati.

Soltanto 1 donna su 10 si rivolge al proprio medico quando si trova a dover affrontare un problema come quello della secchezza vaginale. Si trascurano i sintomi e si soffre in silenzio, senza avere il coraggio di chiedere un aiuto oppure cercando di risolvere da sole utilizzando i classici rimedi della nonna.

Problemi di questo tipo, però, richiedono una certa attenzione.

Stiamo pur sempre parlando di salute.

Sintomi della secchezza vaginale

La secchezza vaginale, infatti, può causare un vero e proprio disagio e interferire con la vita quotidiana.

La mancata o ridotta lubrificazione rende i rapporti sessuali difficoltosi e dolorosi, specie all’inizio della penetrazione. Ma può anche impedire del tutto di avere un approccio con il proprio partner poiché il dolore incide sul desiderio, causando un drastico calo della libido.

Questo naturalmente ha pesanti conseguenze sulla qualità di vita della donna, che può sentirsi avvilita e mortificata per quel che le sta accadendo. Ma incide anche sull’intimità della coppia, che non può più vivere serenamente questo aspetto del rapporto.

Diversi uomini non riescono a comprendere le difficoltà vissute dalla propria compagna. Pur rendendosi conto che si tratta di una questione fisiologica, si sentono rifiutati poiché il corpo dell’altro non appare disponibile e predisposto. Alcuni di loro sviluppano sindromi e patologie correlate alla menopausa come eiaculazione precoce e disfunzione erettile.

Questo porta con sé frustrazione, rabbia, litigi.

Inoltre, la secchezza vaginale si accompagna al frequente bisogno di urinare. Un’urgenza che può degenerare in incontinenza, bruciori e cistiti ricorrenti.

Tra i principali sintomi della secchezza vaginale troviamo:

  • fastidio, bruciore e irritazione
  • perdite biancastre, che talvolta emanano cattivo odore
  • dolore o lievi sanguinamenti durante un rapporto sessuale
  • perdita del desiderio sessuale
  • difficoltà a raggiungere l’orgasmo
  • bisogno di andare più spesso in bagno (aumenta la frequenza di minzione)
  • incontinenza

La mancata lubrificazione vaginale, inoltre, può causare l’insorgenza di cistiti e altri tipi di infezioni delle vie urinarie.

Cause della secchezza vaginale

Moltissime donne sperimentano la secchezza intima quando entrano in menopausa. Altre avvertono i primi sintomi di questo disturbo anche durante la fase precedente (perimenopausa), nel corso della quale si assiste a oscillazioni e irregolarità del ciclo mestruale. Ma la secchezza vaginale può interessare anche donne che hanno appena partorito o che stanno allattando i propri bambini.

Tutto queste condizioni hanno un minimo comun denominatore: la carenza di estrogeni, cioè gli ormoni femminili responsabili della fertilità, prodotti dalle ovaie.

Gli estrogeni sono fondamentali per mantenere in buona salute la vagina.

Questi ormoni influenzano il pH vaginale, che dovrebbe sempre essere lievemente acido in modo da proteggere da infezioni e da possibili vaginiti. Garantiscono una corretta lubrificazione e, allo stesso tempo, consentono di mantenere tono ed elasticità dei tessuti vaginali.

Se i livelli di estrogeni calano, ecco presentarsi i disagi tipi della secchezza vaginale: fastidio, bruciore e disturbi a carico dell’apparato urogenitale.

La carenza di questi ormoni può essere fisiologica quando è scatenata da alcune condizioni naturali della donna: perimenopausa, menopausa, post-parto, allattamento.

Ma anche altri fattori possono incidere direttamente sui livelli estrogenici, causando come conseguenza anche la secchezza vaginale:

  • fumo di sigaretta
  • uso di contraccettivi (pillola anticoncezionale o contraccettivi ormonali)
  • alcuni farmaci utilizzati come terapia antitumorale
  • interventi chirurgici
  • disturbi immunitari
  • periodi particolarmente stressanti

A queste situazioni se ne affiancano altre.

Per esempio, l’uso eccessivo di lavande vaginali, dispositivi per l’igiene intima che andrebbero impiegati sempre con scrupolo e attenzione. Il rischio è quello di alterare la microflora batterica delle mucose, esponendola a infezioni di tipo batterico e causando secchezza e bruciore.

Diagnosi della secchezza vaginale

Nel caso in cui si sospetti di soffrire di secchezza vaginale, il miglior consiglio è sempre quello di cerca di superare imbarazzo e vergogna e rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia.

Soltanto lo specialista può effettuare una diagnosi dopo averti visitato, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione.

Sarà lui o lei a prescriverti la terapia più idonea al trattamento del problema.

Confrontarti con altre donne che vivono lo stesso disagio, potrebbe aiutarti a sentirti meno sola. In molte spesso scrivono nei forum dedicati a tematiche femminili in cerca di supporto e consigli.

Tuttavia, è bene non affidarsi a rimedi suggeriti da altre pazienti. Ogni situazione deve essere attentamente valutata da un esperto poiché per intervenire sul problema è necessario individuarne le cause.

Prevenire la secchezza vaginale

È possibile ricorrere a qualche accorgimento per prevenire la secchezza vaginale?

Sicuramente sì.

1) Corretta igiene intima

Prima regola per prendersi cura della propria salute intima è una corretta igiene dei genitali. Per praticarla, è sufficiente l’utilizzo di acqua tiepida e un detergente adeguato, a pH 3.5-5.5, che ha attività antibatterica. Evita saponi troppo aggressivi e l’uso frequente di lavande vaginali, che alterano la flora batterica.

Al bando anche deodoranti intimi, che scatenano irritazioni.

2) I giusti indumenti intimi e non

Fai attenzione agli indumenti che indossi.

La biancheria intima in fibre sintetiche può favorire secchezza e scarsa areazione. Meglio prediligere il cotone o il lino e scegliere colori naturali, che non siano stati prodotti con l’aggiunta di prodotti chimici. Questi tessuti consentono una buona traspirazione.

È bene evitare collant, pantaloni troppo stretti e attillati, salvaslip. Purtroppo questi capi di abbigliamento possono causare una sensibilizzazione delle parti intime e quindi provocare secchezza.

3) Accorgimenti durante il ciclo

Talvolta, la secchezza vaginale può essere provocata anche dall’uso frequente di tamponi interni, che trattengono l’umidità. Se ne fai uso, ti consigliamo di alternarli ai classici assorbenti, meglio se ipoallergenici in cotone.

Terapia: i rimedi contro la secchezza vaginale

Esistono diverse terapie per la secchezza vaginale, che dipendono dalla tipologia e dalle cause del disturbo. Per questo, prima di intervenire e utilizzare determinati prodotti e tecniche, è sempre bene consultare il proprio ginecologo.

Sicuramente, un modo per trovare immediato sollievo è applicare un gel lubrificante o una pomata emolliente, che simula le secrezioni vaginali. Nella pagina prodotti di GD Italia potrai trovare un suggerimento per un prodotto idratante, riparatore e lenitivo utile per situazioni diverse quali:

  • secchezza intima legata a menopausa e perimenopausa
  • secchezza vaginale causata da uso di contraccettivi ormonali
  • secchezza vaginale post parto e allattamento
  • secchezza vaginale dopo interventi chirurgici ginecologici
  • uso del cubo di Arabin
  • coadiuvante nei rapporti sessuali

Per quel che riguarda i trattamenti per far fronte alla secchezza vaginale è possibile avvalersi di:

  • terapia estrogenica vaginale
  • terapia ormonale sostitutiva (TOS)
  • riabilitazione con radiofrequenza
  • riabilitazione con elettroporazione

Vediamo insieme nello specifico come funzionano questi trattamenti.

La terapia estrogenica vaginale consente di trattare l’atrofia vaginale attraverso la somministrazione diretta di medicinali a base di ormoni estrogeni, che vengono introdotti nella vagina attraverso compresse, ovuli, creme oppure tramite l’anello vaginale.

È un trattamento sicuro, ma occorre sempre la prescrizione medica, che avviene dopo una visita specialistica.

Solitamente, i medici sconsigliano questa soluzione alle donne che hanno avuto diagnosi di tumore mammario ormono-sensibile, che dovrebbero prima discutere la terapia con il proprio oncologo, onde escludere possibili effetti collaterali.

La terapia ormonale sostitutiva è più conosciuta e diffusa poiché spesso viene prescritta alle donne in menopausa per far fronte alle problematiche legate a questa fase di vita, alleviando diversi disturbi. In sostanza, è un trattamento che prevede l’assunzione di ormoni estrogeni e/o progestinici che vadano a compensare le fisiologiche carenze.

La riabilitazione con radiofrequenza e quella con l’elettroporazione sono metodologie nuove.

La prima viene effettuata grazie a una sonda che emette delle onde radio, capaci di riscaldare i tessuti in profondità fino a una temperatura di ben 60°. L’aumento della temperatura influisce sul metabolismo dei tessuti, innescando un processo di degradazione del collagene e di successivo rinnovamento delle fibre.

L’effetto che si ottiene è una sorta di “ringiovanimento” della vagina.

Non è un trattamento invasivo e nemmeno doloroso. L’unica sensazione provata durante l’applicazione è un senso di calore.

La riabilitazione con elettroporazione, invece, è una metodica che sfrutta la stimolazione elettrica per aumentare la permeabilità dei tessuti in modo da poter introdurre diversi principi attivi tramite una semplice siringa.

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