acne e microbiota intestinale

Acne e microbiota intestinale: quale legame?

Per capire quanto sia diffuso (e spesso doloroso), il problema dell’acne basta dare uno sguardo online. Se si cerca su Google questa parola, ci si trova di fronte a oltre 860 milioni di pagine che parlano di acne e a migliaia di fotografie che ritraggono volti e corpi coperti di brufoli, pustole, papule, ma anche macchie e cicatrici.

Segni che si imprimono sulla pelle, sfigurandola spesso in modo irrimediabile.

Si calcola che circa l’80% degli adolescenti abbia a che fare con questa malattia cutanea.

Ma l’acne non è soltanto un problema di pelle.

Acne: non è soltanto un problema di pelle

L’acne – come altre malattie dermatologiche, per esempio la dermatite atopica – ha forti conseguenze sul piano psicologico.

È difficile guardarsi allo specchio e accettarsi quando il proprio volto è segnato dalle lesioni acneiche. Ci si sente inadeguati, si prova una forte vergogna e i livelli di autostima calano bruscamente. Non si riesce più a sostenere lo sguardo degli altri perché ci si sente giudicati per le proprie imperfezioni.

Per questo, si cerca di nascondere, occultare l’acne, utilizzando prodotti coprenti.

Di recente, però, grazie a modelle e influencer si è andato diffondendo un movimento di skin positivity. Attraverso l’hashtag #freethepimple si fa strada l’invito a mostrarsi per come si è, senza imbarazzo o vergogna per quei brufoli che affiorano sotto pelle.

Naturalmente, accettare l’acne e conviverci non significa smettere di contrastarla, anzi.

Vuol dire prendere consapevolezza della possibilità di affrontarla in modo positivo, affidandosi a esperti che possano aiutarci a capire come prenderci cura della nostra pelle e di noi stessi.

Questo disturbo cutaneo, infatti, è spesso sintomo di uno squilibrio all’interno del nostro organismo.

Le sue cause, forse, non vanno cercate fuori, sulla pelle, ma dentro di noi.

In particolare, nel nostro intestino.

Il ruolo del microbiota intestinale nell’acne

L’acne è un disturbo multifattoriale, con cause di tipo ormonale, genetico, ambientale e legate agli stili di vita e all’alimentazione. In particolare, negli ultimi anni, si è fatto luce sul ruolo del microbiota intestinale nell’insorgenza di questo disturbo cutaneo.

Cos’è il microbiota intestinale?

È l’insieme dei batteri e degli altri microrganismi (funghi, lieviti e virus) che vivono in simbiosi con noi, all’interno del nostro tubo digerente. Questa grande colonia – che un tempo definivamo col nome di flora batterica o flora intestinale – svolge diverse funzioni, di grande importanza per il benessere del nostro organismo.

In estrema sintesi, il microbiota intestinale:

  • concorre al processo digestivo, consentendoci di assimilare alcuni nutrienti che altrimenti non riusciremmo a scomporre;
  • sintetizza la vitamina K e le vitamine del gruppo B;
  • ci protegge, formando una barriera che impedisce il passaggio di tossine e sostanze nocive mentre si lascia attraversare da acqua, zuccheri, acidi grassi e amminoacidi;
  • assicura al nostro organismo una valida difesa, influenzando lo sviluppo del sistema immunitario e regolandone l’attività;

Tutto questo avviene regolarmente finché il microbiota intestinale è in una condizione di equilibrio (eubiosi) cioè finché la sua composizione non cambia a livello qualitativo e quantitativo. La colonia di microrganismi che vive nel nostro intestino, infatti, è costituita da “batteri buoni” e “batteri cattivi”, presenti in percentuali diverse. Di solito, sono quelli buoni a prevalere, bilanciando l’effetto di quelli patogeni e potenzialmente nocivi.

Talvolta, però, quest’equilibrio si rompe e i batteri nocivi prevalgono: è la disbiosi intestinale, una condizione che è alla base di una vasta serie di disturbi infiammatori, tra i quali c’è anche l’acne.

Perché?

In una condizione di disbiosi, spesso legata a un’alimentazione scorretta e poco variata, ricca di cibi industriali, ma causata anche dall’assunzione di alcuni farmaci come gli antibiotici, l’intestino si infiamma e smette di lavorare come dovrebbe.

Si produce un’alterazione della barriera intestinale che non fa più da filtro contro gli agenti patogeni. Diventa più permeabile, consentendo il transito di batteri “cattivi” e sostanze nocive, che si riversano nel sangue, affluendo verso i vari distretti del corpo, inclusa la pelle.

L’infiammazione si espande, colpendo anche la nostra cute.

Secondo diversi studiosi, questo è uno dei meccanismi alla base dell’insorgenza dell’acne.

In effetti, alcune ricerche hanno messo in evidenza il fatto che circa il 50% dei pazienti affetti da acne o con pelle grassa a tendenza acenica, soffre di disturbi gastrointestinali come costipazione, reflusso e sindrome dell’intestino permeabile.

Acne, microbiota e resistenza all’insulina

In questo processo di infiammazione che parte dal microbiota alterato entra in gioco anche l’insulina, ormone che abbassa i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue.

Il microbiota intestinale squilibrato, infatti, produce una molecola che rende alcune cellule dell’organismo insulino-resistenti, cioè insensibili agli effetti dell’insulina. Per compensare e controbilanciare questa condizione, il nostro organismo forza il pancreas a produrre una quantità sempre maggiore di insulina, che a sua volta aumenta la sintesi di IGF-1 ed androgeni

Si produce così un effetto a catena che ha come risultato una sovrapproduzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee.

È l’iperseborrea, uno dei fattori determinanti dell’acne giovanile, insieme all’eccesso di cheratina – che va a ostruire i follicoli piliferi – e alla proliferazione del Propionibacterium acnes, batterio che vive normalmente sulla nostra pelle e che si nutre di sebo.

Possiamo dire, allora, che la disbiosi intestinale favorisce e determina una di disbiosi cutanea cioè uno squilibrio nell’ecosistema della pelle.

Il ruolo dell’alimentazione: cosa mangiare per combattere l’acne?

Come abbiamo visto, nonostante l’apparente distanza, la salute dell’intestino e quella della pelle sono in stretta relazione. Mantenere un microbiota in equilibrio significa prendersi cura dell’intero organismo, contrastando l’insorgenza di patologie infiammatorie, inclusa l’acne.

Ma come fare?

Innanzitutto, occorre adottare uno stile di vita sano, a partire dalla dieta giusta per nutrire il nostro microbiota intestinale.

Quello che introduciamo nel nostro organismo attraverso l’alimentazione, infatti, concorre a modificare la composizione della flora batterica che abita il nostro intestino.

Diversi studi suggeriscono che l’acne sia favorita dalla cosiddetta Western Diet cioè la dieta occidentale, caratterizzata da:

  • cereali raffinati
  • alimenti e bevande addizionati con zuccheri
  • carenza di grassi polinsaturi, i cosiddetti “grassi buoni” come omega-3, omega-6, omega-9
  • eccesso di grassi saturi, idrogenati e trans
  • eccesso di proteine animali

Inoltre, l’acne è associata a un consumo smodato di cibi particolarmente ricchi in carboidrati e con alto indice glicemico (pane, patate) e all’assunzione di latticini.

Di conseguenza, una dieta anti-acne dovrebbe prevedere il consumo di cibi a basso indice glicemico, molta frutta e verdura che apportano fibre, vitamine e polifenoli ad azione antinfiammatoria, cereali integrali, legumi, frutta secca e, se non si è vegetariani o vegani, pesce, importante fonte di omega-3.

Ridurre il consumo di carne, sale e zuccheri raffinati.

Volendo indicare un punto di riferimento, potremmo trovare nella dieta mediterranea classica il modello alimentare da seguire per rinforzare e mantenere in salute la nostra flora batterica.

Alla dieta bisogna affiancare sempre l’attività fisica, che contribuisce a mantenerci in buona salute.

Probiotici di supporto nella cura dell’acne

Altro strumento utile e di supporto nella cura dell’acne è l’assunzione di integratori alimentari specifici a base di probiotici come PLENUM INTEGRATORE.

Grazie alla sua speciale ed esclusiva formulazione a base di Lattoferrina, 9 miliardi di Fermenti Lattici Tindalizzati, Fos, Vitamine e Minerali, PLENUM INTEGRATORE è in grado di ripristinare la microflora intestinale alterata, aumentare la permeabilità dell’intestino e ridurre l’infiammazione sistemica.

All’interno di PLENUM INTEGRATORE sono presenti probiotici Lactobacillus plantarum e Streptococcus thermophilus che producono acidi grassi a catena corta (SCFAs) dotati di attività antimicrobica nei confronti del Propionebacterium acnes, il batterio considerato responsabile dell’acne.

Inoltre, l’associazione tra i Lattobacilli e la Lattoferrina riduce l’infiammazione e l’iperproduzione di sebo.

Per eventuali segnalazioni o reclami, si prega di contattare il titolare del presente sito web all’indirizzo email gdtif@gditalia.biz

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